La vita è un'isola in un oceano di solitudine: le sue scogliere sono le speranze, i suoi alberi sono i sogni, i suoi fiori sono la vita solitaria, i suoi ruscelli sono la sete. La vostra vita, uomini, miei simili, è un'isola, distaccata da ogni altra isola e regione. Non importa quante siano le navi che lasciano le vostre spiagge per altri climi, non importa quante siano le flotte che toccano le vostre coste: rimanete isole, ognuna per proprio conto, a soffrire le trafitture della solitudine e sospirare la felicità. Siete sconosciuti agli altri uomini e lontani dalla loro comprensione e partecipazione.Un mattino ti svegli e ti accorgi di far fatica a vivere; esteriormente sei sempre la stessa, la corazza che negli anni, abilmente ti sei cucita addosso, ti aiuta a reagire, a far finta di essere sempre te stessa: Gentile, sorridente, disponibile, ma c'è quell'alito dell'anima che non ti da tregua, e credi di essere diventata un'isola, staccata da ogni regione. E' proprio in quei momenti che subisci le trafitture della solitudine e sospiri quella felicità che ti è stata negata. Ma nessuno, dico nessuno, ha il diritto di farsi del male e prima che questo malessere cresca e diventi insopportabile, bisogna fare in modo di uscire dal buio tunnel e remare forte, a grandi bracciate, magari anche controcorrente, affinchè quell'isola possa ricongiungersi in fretta alla terra ferma, per ricevere e per donare.
Un'isola
La vita è un'isola in un oceano di solitudine: le sue scogliere sono le speranze, i suoi alberi sono i sogni, i suoi fiori sono la vita solitaria, i suoi ruscelli sono la sete. La vostra vita, uomini, miei simili, è un'isola, distaccata da ogni altra isola e regione. Non importa quante siano le navi che lasciano le vostre spiagge per altri climi, non importa quante siano le flotte che toccano le vostre coste: rimanete isole, ognuna per proprio conto, a soffrire le trafitture della solitudine e sospirare la felicità. Siete sconosciuti agli altri uomini e lontani dalla loro comprensione e partecipazione.Un mattino ti svegli e ti accorgi di far fatica a vivere; esteriormente sei sempre la stessa, la corazza che negli anni, abilmente ti sei cucita addosso, ti aiuta a reagire, a far finta di essere sempre te stessa: Gentile, sorridente, disponibile, ma c'è quell'alito dell'anima che non ti da tregua, e credi di essere diventata un'isola, staccata da ogni regione. E' proprio in quei momenti che subisci le trafitture della solitudine e sospiri quella felicità che ti è stata negata. Ma nessuno, dico nessuno, ha il diritto di farsi del male e prima che questo malessere cresca e diventi insopportabile, bisogna fare in modo di uscire dal buio tunnel e remare forte, a grandi bracciate, magari anche controcorrente, affinchè quell'isola possa ricongiungersi in fretta alla terra ferma, per ricevere e per donare.