il Sole presenta un ciclo di 11 anni durante il quale la sua attività aumenta e diminuisce. Durante il picco, la sua superficie si riempe di macchie e di enormi tempeste magnetiche. A volte, le eruzioni solari esplodono verso l’esterno ed emettono una massa di particelle caricate elettricamente nello spazio. L'Evento di Carrington fu la più grande tempesta geomagnetica o solare mai registrata. Fu visualizzata il primo settembre 1859 e deve il suo nome a Richard Carrington, un astronomo inglese. L'evento produsse i suoi effetti su tutta la Terra dal 28 agosto al 2 settembre. La tempesta provocò notevoli disturbi all'allora recente tecnologia del telegrafo, causando l'interruzione delle linee telegrafiche per 14 ore e produsse un'aurora boreale visibile anche a latitudini inusuali come Roma, Giamaica, Hawaii e Cuba a queste latitudini i cieli si colorarono di rosso sangue a causa di intense e variopinte aurore. Nella metropoli americana la gente si fermò incredula sui marciapiedi, per osservare stupita “quei drappi meravigliosi che hanno ammantato il cielo“, come scrisse il New York Times.
L'Evento di Carrington
il Sole presenta un ciclo di 11 anni durante il quale la sua attività aumenta e diminuisce. Durante il picco, la sua superficie si riempe di macchie e di enormi tempeste magnetiche. A volte, le eruzioni solari esplodono verso l’esterno ed emettono una massa di particelle caricate elettricamente nello spazio. L'Evento di Carrington fu la più grande tempesta geomagnetica o solare mai registrata. Fu visualizzata il primo settembre 1859 e deve il suo nome a Richard Carrington, un astronomo inglese. L'evento produsse i suoi effetti su tutta la Terra dal 28 agosto al 2 settembre. La tempesta provocò notevoli disturbi all'allora recente tecnologia del telegrafo, causando l'interruzione delle linee telegrafiche per 14 ore e produsse un'aurora boreale visibile anche a latitudini inusuali come Roma, Giamaica, Hawaii e Cuba a queste latitudini i cieli si colorarono di rosso sangue a causa di intense e variopinte aurore. Nella metropoli americana la gente si fermò incredula sui marciapiedi, per osservare stupita “quei drappi meravigliosi che hanno ammantato il cielo“, come scrisse il New York Times.