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Inutile cercare di essere razionale. Ieri sera mi parlano di lui. Mi raccontano cose che un tempo mi avrebbero fatto tenerezza, mi avrebbero reso orgogliosa dilui. Ma oggi mi irritano e basta. Perchè sicuramente c'è un'altra che lui sa rendere orgogliosa.
Non voglio più te o il tuo amore. Davvero non lo voglio più. Ma non so ancora gestire la rabbia nel pensare il viso di lei che ti guarda con occhi adoranti. Ma soprattutto non riesco a gestire l'idea del tuo sguardo che la carezza con occhi adoranti.
Ho ancora bisogno di credere, e non so il perchè, che non l'amerai mai quanto hai amato me.
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Che resta dentro di me
di carezze che non toccano il cuore
stelle una sola ce n'è
che mi può dare
la misura di un amore
se per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.
Se
per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che importa se
per innamorarsi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
maledetta come me.
Lasciami fare
come se non fosse amore
ma per errore
chiudi gli occhi e pensa a me.
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E IO DOVREI FORSE CAPIRE
LA TUA VOCE ESITANTE
CHE CERCA CONFERME?
DOVREI FORSE GUIDARTI
LUNGO SPIRALI DI FALSO PUDORE
FALSE ESITAZIONI?
NO. HO SMESSO DA TEMPO DI AIUTARTI A MENTIRMI.
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Giorni spessi
Di respiri trattenuti
Accolgo l’amara libertà
Della scelta.
Difficile oggi illudersi nuovamente.
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strisciante
s'insinua nella mia anima.
non posso perdonare
le tue parole vuote.
Non a me. Non a me dovevi dire quella frase.
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![](http://castiglioncello.vps.it/upload/castiglioncello_pioggia.jpg)
De Andre'
acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte...
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Fatti da una stessa mano
Con dosi ed elementi differenti.
Passione, istinto e frenesia
Carne e cervello pressati insieme.
Un cuore largo e ripido
E vivi pensieri
Che guizzano tra le anse
Della notte.
Volontà e stupore
Per sorridere agli inganni.
Comprenderli e affezionarsi.
E ogni volta ritrovarci
Al capolinea del dolore.
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...And I'm here to remind you
Of the mess you left when you went away
It's not fair to deny me
Of the cross I bear that you gave to me
You, you, you oughta know...
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Tante volte mi sono chiesta come tu fossi capace di assestarmi certi colpi perfetti. Letteralmente infilzavi il mio cuore. Come un giocatore di fioretto. Con la stessa freddezza e quel gusto un po' feroce. Ti ho sempre giustificato dicendomi che forse non ti rendevi conto del male che mi facevi. Ma forse non era così. Quante volte anche io ho avuto la vitoria servita su un piatto d'argento. Tu fermo, inerte. Mi guardavi con quello sguardo perso che non riesce a suscitare nemmeno la pena. E io fiera su di te, pronta a sferrare il colpo, rigenarata dall'orgoglio. Prendevo la mira...pregustavo la soddisfazione di vederti finalmente a soffrire...nel ruolo che di solito era il mio.
E poi il blocco. Ogni vola. Non ho mai infierito.
Non ce la faccio a trapassare un cuore pieno d'amore.
Forse ho paura degli schizzi.
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Bella serata ieri. Grazie perchè sei un'amica. Splendido il quadro delle nostre raclette colorate intinte nello stesso piatto.
L'amicizia è anche una cosa seria. Ma sabato sarà leggerissimo andare a scegliere quelle scarpe insieme.
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Ma basta un guizzo dei tuoi occhi per ravvivarti del colore dell’anima. Ed è luce, luce ancora .
E non sarà questa l’ultima tua grazia, mentre continua senza parole quella disputa antica che è in ciascuno di noi, tra l'una e l'altra sua parte.
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Eri sempre accanto a me. Sempre nei miei pensieri e io nei tuoi. Forse era davvero troppo perfetto. Ricordo la sera in cui mi hai portato sulla spiaggia. Era febbraio.
"Quanto vuoi per entrare con tutti e due i piedi nel mare?"
Mi sono tolta scarpe e calze in un solo attimo. E tu lo stesso. Probabilmente l'acqua era gelida quella notte di febbraio.
Io ricordo solo il calore della tua mano che sfiorava la mia.
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