Apollo Errante

NOTUNG: LE UTILI ILLUSIONI


Oh, dolce narciso, fiore e fanciullo adagiato sul sereno ondeggiare di questo freddo ed ingannevole specchio mortale. Tu  che brilli nelle profondità dell'Ade tra peristili immensi dove la bimba ingannata tende le braccia per afferrare il bel giocattolo ma viene rapita tra mille lacrime sul carro dorato. Tu che infrangi lo specchio mobile ed infrangibile con la tua stessa fragilità sogna il tuo sogno leggero, come un tagete che si disfa e scompare al minimo soffio, e lascia ad altri il tuo sogno. Lascia che altri rapiscano l'immagine tenue, priva d'altri sogni se non di se stessa. Tu non sei solo. L'erba, il cielo, le fronde e persino falische di luce ti sono compagne. Ricorda, il ritmare fluente dell'acqua agita i sassi e muove i rami ma quando raggiunge ogni goccia il suo mare tutto si ricompone. Raccontami tu quanto quell'acqua che a te fece da tomba non solo è riflesso: non più uno specchio ma porta segreta di un mondo che vive segreto e tu non sei che la chiave per compiere il gesto fatale con cui tutto si placa, tutto si realizza. Sei tu forse la goccia? E quel mobile specchio non è forse memoria? Ingannevole sorte ti ha reso felice nella tua stessa amara infelicità. Ora sei un fiore e distogli lo sguardo di chi, come tu fosti un giorno, cerca invano di trovare davanti ai suoi occhi ciò che invece  dietro di essi è
celato.Roberto - Caudapavonis