Apollo Errante

Trema la Terra ma non vacilla il disonore


In questo momento sento il dovere di riportare il seguente testo di Gennaro Carotenuto. Credo sia una giusta e sacrosanta prospettiva rovesciata del sempre disatteso plusvalore italiano e il disattento torpore - non soltanto politico - italiano. E' un problema più volte denunciato (in questo blog) dal sottoscritto, unitamente ad una folta schiera di uomini e donne "sani di mente" e dal chiaro intelletto - italiani e non  - che condividono l'ideale di un impegno che nasca dall'intelligenza vera e dal senso di profondo rispetto per la vita ma che si traduca in fatti e non in commenti a posteriori. Non siamo vittime di una politica volgare e mafiosa, siamo tutti responsabili e conniventi perchè lasciamo fare a loro ciò che noi stessi dovremmo fare, non fare o non lasciar fare. In cambio di frasi fatte, luoghi comuni, tante parole (tutte più o meno volgari) interessi da quattro soldi, siamo stati capaci di distruggere un paese fin dentro il suo sistema vitale fonte d'intelligenza e d'onore. Tra breve lasceremo ai nostri figli questa eredità: un esempio, il nostro, di torpore intellettuale, egoismo, egotismo, pura ignoranza, menefreghismo, arte dell'intrigo, della volgarità e della violenza. Le trame politiche riflettono sempre l'inclinazione del suo popolo. Intrighi meschini, rivalse infantili e pericolose, vendette sommarie attuate per il solo gusto di annientare un avversario sia pur valoroso, e assenza totale della volontà diprogredire verso un sano equilibrio curativo dell'onestà, dell'onore e dei principi umani che dovrebbero distinguerci da tutto quanto riteniamo (certamente a torto) inferiore a noi. Ecco il testo.CaudapavonisProcurato allarme, prevedere e prevenire terremoti e altre sciagure inun'Italia contro la scienzaIl paese che cade giù a pezzi anche senza bisogno di un terremoto (avolte basta un acquazzone come a Sarno), è quello nel quale si dàall'untore o si denuncia per "procurato allarme" uno scienziato cheaveva previsto con precisione il terremoto in Abruzzo non in un futuroipotetico ma qui e ora.di Gennaro CarotenutoForse dovranno dargli il premio Nobel a Giampaolo Giuliani, cheall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sotto il Gran Sasso cilavora, per quel meccanismo che sembra in grado di sentire arrivare iterremoti qualche ora prima. O almeno ascoltarlo invece di trattarlocome una Cassandra. Ma forse non poteva andare diversamente in Italiase meno di una settimana fa, il 31 marzo, San Guido Bertolaso,un'icona dell'efficientismo bi-partisan, aveva insultato"quell'imbecille che si diverte a diffondere notizie false".Forse era impossibile far davvero evacuare l'Aquila come la previsionedi Giuliani (il rivelarsi esatta non è una colpa) induceva a fare. Main un paese oramai anti-scientista sempre e comunque, in pochi oramaisanno distinguere uno scienziato o una scienziata da una fattucchiera.In un paese sempre più ignorante, e quindi sempre più superstizioso,la prevenzione, il preparare la cittadinanza a eventi catastrofici, illavorare non per cancellarli con un miracolo, ma per ridurne al minimole conseguenze come si fa in paesi più sismici ma anche più civili delnostro, è sempre più mal visto. Oltretutto costa e non offre queidividendi d'immagine, di favori, di clientele che le tragedieannunciate offrono ai politici dopo che questi hanno già speculato suderoghe, proroghe, sanatorie, condoni. Meglio una photo-opportunity(dopo) per un politico, meglio andare a benedire le salme (dopo) perun cardinale, meglio costruire male (prima) e ricostruire (dopo,bene?) per il sistema edilizio, meglio condurre una lunga diretta da"breaking news" (dopo) che realizzare una noiosa inchiesta (prima) perun giornalista.Forse sarebbe stato meglio se Bertolaso con Giuliani ci avesse fattouna chiacchierata (prima) invece di denunciarlo. Questo, comequalunque scienziato onesto, poneva un problema rompendo uno schemastantio per offrire una soluzione per risolverne uno più grande. Iterremoti non si possono prevedere, dicono. Chissà, magari in futurosi potrà come per i segnalatori di fughe di gas e magari il meritosarà della vituperata ricerca scientifica italiana. Me il prevedere omeno sposta i termini della questione.Il problema non è prevedere, è prevenire. Mille cose possono esserefatte e vengono fatte altrove, ma già, noi italiani dei giapponesipreferiamo riderne. Ma è meglio spendere soldi, allarmare, per evitareuna tragedia, far rispettare e non derogare norme antisismiche prima,oppure invocare la fatalità e il destino cinico e baro dopo? E' megliofare campagne per insegnare a usare il preservativo o invocarel'astinenza contro l'AIDS? Meglio un peccatore all'inferno o un santovivo? Chi adesso userà il decreto sull'edilizia, il "Piano casa", peralzare di un piano la propria abitazione (ringraziando il governo) larenderà più o meno anti-sismica?In un paese dove oramai tutti gli studiosi sono consideratiazzeccagarbugli, grilli parlanti da schiacciare sulla parete, se nonirrisi come fannulloni e additati tutti come baroni (pure iricercatori precari nella vulgata Perotti-Stella) la scienza, lostudio, è oramai la più negletta delle discipline. Ma per un Giulianiche aveva avuto l'ardire di predire un terremoto quanti consigli chedagli studiosi vengono sono ignorati, presi con sufficienza oaddirittura rifiutati? Sono impopolari, fanno spendere, rompono schemimentali consolidati, causano problemi con i poteri forti. Quanticostituzionalisti (scienziati della Costituzione) avevano avvisato chela legge sulla fecondazione assistita così come concepita eraperlappunto incostituzionale? I politici sono andati avanti per poistracciarsi le vesti di fronte l'attentato della Corte Costituzionale(sic) alla centralità del Parlamento. Come se sostituendo alle regolecivili la volontà d'Oltretevere bastasse portare il santo patrono inprocessione per fermare i terremoti o le eruzioni vulcaniche.Del resto a che serve la ricerca scientifica (è il messaggio) se non acreare rompiscatole, cassandre, fondamentalisti dell'ambiente, regole,controlli, tasse, ovvero le cose più invise agli abitanti del paesedel "meno male che Silvio c'è". Magari a volte sbagliano gliscienziati ma sarebbe il caso di parlare, dare spazio a quelli chevorrebbero prender precauzioni per tutte quelle radiazioni, queipesticidi, quelle polveri sottili che ci attraversano la vita, per leincipienti centrali nucleari in un paese sismico come l'Italia dove sevedi un pannello per l'energia solare ti viene ancora voglia difotografarlo come una stravaganza. Per l'opportunismo a breve terminee la grettezza del potere politico ed economico stiamo ritornando alSillabo di Pio IX.Forse la denuncia di Giuliani non poteva essere presa inconsiderazione, ma nel paese dove ogni anno che il padreterno mette interra, governi di destra e sinistra, approvano un "decreto milleproroghe" (sic) dove si rinviano, spesso a mai, scadenzeimportantissime come quelle per l'applicazione delle normeantisismiche, è mille volte meglio evacuare l'Aquila a vuoto perchéuno scienziato si sbaglia (prima) piuttosto che la processione dipolitici e sciacalli già pronti a lucrare sulla ricostruzione (dopo).Forse non è questione di prevedere (i terremoti, le alluvioni, lefughe di gas, le catastrofi nucleari) ma di essere preparati, mettereil territorio in sicurezza, di essere un popolo in grado di affrontareil proprio destino con razionalità e non con fatalismo. Più che diangeli del fango ed eroi che salvano vite scavando a mani nude tra lepietre abbiamo bisogno (prima) di una merce ormai introvabile:progresso, progresso scientifico, progresso sociale, progressoculturale.