Apollo Errante

Quando la giustizia è troppo giusta


Il rischio maggiore, suppongo e non me ne vogliano quelli in buona fede, è quello che scivola attraverso le larghe maglie di una vera giustizia. Non quella di Berlusconi – manipolatore di anime e solleticatore di vizi connaturali – sia chiaro, non quello dei giudici e della magistratura ne quella costituzionale. Parlo del senso di equilibrio che, con buona pace della maggioranza degli uomini e delle donne della sinistra, fa sfoggio di se con esemplare rigore costituzionale. E’ condivisibile in un contesto equilibrato. E’ augurabile in una società e in uno stato responsabile che lavora alacremente per “tutto” il suo “popolo” e che si fa responsabilmente carico di interpretare ogni minimo impulso, bisogno, pprospettiva e ogni potenzialità del paese. Molto meno condivisibile è quando, in momenti come questi, in cui una vera e propria dittatura larvata in una sorta di scenografia demogratica, questo modo di fare "giusto" diviene puro fariseismo. Rispettiamo le leggi. Non facciamo passi falsi.  Non si usino armi improprie per scalzare il tiranno e la sua coorte che nel frattempo moltiplica a dismisura le avversità di un paese semicadavere. Che si dimostri un esemplare dignità, una calma quasi mistica, che si misuri ogni singola parola e ogni minimo accento! Perchè nessuno possa mai obiettare che noi siamo altrettanto volgari come i nostri carnefici. Qui bisogna fermarsi perchè la misura dell’esemplarità conduce soltanto in un Moderno Colosseo in cui ognuno è assetato di sangue e i giusti vengono giustiziati; un anfiteatro in cui il cesare rovescia il suo pollice, la gente urla: “crucefige!” e i giusti cadono sotto i morsi di fiere inconsapevoli tra il sollazzo raccapricciato di una roboante folla inferocita senza un vero perchè. Basta! basta così grazie! l’eleganza non fa proseliti ne salva anime. Il potere dello stato deve diventare ciò che realmente è per ogni uomo: NON un potere ma un dovere. Attendo meno parole e più fatti, meno ipotesi e più certezze, meno leggi e più coscienza, meno politica e più responsabilità. Il mio grazie e la mia stima vanno soprattutto a quelle donne che questo hanno compreso.