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Riflessione Di Un Grande Evento


 Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto in cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni... Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.
I parametri umani e divini, per misurare la grandezza di una persona, sono totalmente diversi. La storia civile non si occupa degli anonimi soldati o dei piccoli personaggi, che pur hanno contribuito a creare i condottieri, i conquistatori e i governanti famosi; si interessa esclusivamente di questi ultimi. La storia della salvezza, invece, è costituita ed evangelizzata da tutte quelle persone che, a immagine di Cristo, sono nate nella povertà, hanno vissuto nel nascondimento, sono morte in modo apparentemente incolore o poco onorevole, ma hanno consumato la loro esistenza nel quotidiano amore a Dio, dal momento che la storia umana, prima o poi, avrà termine, mentre quella della salvezza si proietterà nell’eternità
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania... Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù... Allora Giuda Iscariota... Questo egli disse non perché gli importasse dei poveri, ma perché eraladro... Gesù allora disse: “Lasciala fare... i poveri infatti li avrete sempre con voi, ma non sempre avete me”.
L’amore e la riconoscenza di Maria per Gesù sono davvero molto grandi: non dubita un istante a spendere un patrimonio, per compiere un gesto affettuoso e profetico nei riguardi di lui. L’unzione dei piedi di Gesù è compiuta con amore così puro e intenso, che il profumo si irradia per la stanza e avvolge tutti i presenti.
Ogni gesto di carità, e di devozione autentica a Cristo, si riflette simultaneamente sul prossimo. Contrapposta a quella di Maria è la figura di Giuda. Con il pretesto dei poveri, ai quali, tra l’altro, non avrebbe mai devoluto la somma risparmiata, nega pure l’ossequio a Gesù. Una falsa concezione del dover soccorrere immediatamente i poveri, rischia di viziare un autentico rapporto di amore con Dio. L’amore ai poveri non deve mai dispensarci dall’adorare il Signore.
Prendiamolo ad esempio per vivere questo momento come un atto di preparazione alla nostra rinascita.
Sono risorto, e sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano, è stupenda per me la tua saggezza. Alleluia.