L'IDEALE BLOG
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E' Cristo la via, la sola via di salvezza! C'è chi questa via sceglie, nel grande incrocio della vita umana. Solo Cristo nell'amore, solo Lui nella vita!
Quanta gioia e quanta pace, quanta ricchezza e quanto bene! E' Lui la via di ogni anima, segue solo Lui, ritrova proprio quanto cerca.
Nella tempesta dello smarrimento, spesso vediamo il Maestro che viene a noi. Il dolore,
l'incomprensione umana spesso è tempesta, ma è potatura liberazione di zavorra che appesantisce vedo Lui
che a noi viene, e se ci chiama a seguirlo, felici a Lui cantando nel tempo e nell'eternità.
« Dio Disse: E La Luce Fu | Con Tutto Il Cuore E L'anima » |
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio.
Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori ».
Questa sentenza del Signore ci indica verso chi egli indirizza
di preferenza la sua missione e, paragonandosi ad un medico,
dice di voler anzitutto soccorrere i malati e non i sani e, volendo
mostrare visibilmente al mondo la misericordia del Padre, afferma
ancora che i primi destinatari, non sono i giusti, che
già hanno accolto quel dono di Dio, ma i peccatori che ne sono privi.
Questo ci spiega la natura della missione di Cristo e i motivi
che l'inducono a cercare, ovunque si trovino, i malati del corpo
e dello spirito. La scena che oggi ci presenta
l'evangelista Marco è quanto mai significativa: è un lebbroso
che osa venire verso Gesù. Secondo la legge non avrebbe
potuto farlo perché il suo male lo rilegava nella schiera degli
immondi e doveva di conseguenza vivere segregato
dalla società. Sicuramente è mosso da una grande fiducia verso
il Signore. Egli infatti non solo si accosta, ma poi si prostra
in umile preghiera: "Se vuoi, puoi guarirmi".
Gesù risponde toccandolo, quasi a voler prendere su di se
l'impurità del lebbroso, e dicendo: "Lo voglio, guarisci".
Gesù gli impone il silenzio sull'accaduto, ma non lo
dispensa dall'adempimento che avrebbe sancito ufficialmente
la sua guarigione: "Va, presentati al sacerdote". Così il
Signore risponde a tutti coloro che, sempre più numerosi,
rifiutano la mediazione sacerdotale e pretendono di
confessarsi direttamente con Dio.
Ci colpisce particolarmente quel tocco di amore da parte di Cristo.
Egli davvero non si schifa delle nostre umane miserie anche
quando sono ributtanti e sporche. La misericordia del Signore non
conosce limiti quando è invocata con umiltà e con fede. Il suo amore
è sempre più grande del nostro peccato. Non ci scandalizza
perciò la disobbedienza del lebbroso guarito:
egli non può tacere. Deve proclamare e divulgare il fatto.
Quando veniamo beneficati dalla gratuita bontà divina,
è doveroso rendergli gloria ed esprimere con la migliore
intensità la dovuta gratitudine. In un'altra circostanza
dieci lebbrosi furono guariti, ma uno solo tornò a ringraziare
il Signore ed egli giustamente domandò:
"Gli altri nove dove sono?".
Per tutti noi esiste un modo meraviglioso ed efficace
per lasciarsi toccare dal Signore; avviene nell'eucaristia,
quando egli non solo ci tocca per guarirci, ma si immerge
totalmente nella nostra persona per assimilarci a se.
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