L' Unisono

Domata


Stanotte hai cavalcatoLa Tua schiava SignoreI Tuoi speroni nei suoi fianchiLa Tua frusta a colpire senza pietàPer lanciarla al galoppo sfrenato le Tue dita nella sua crinierastrette in un nodo ferocea controllare il suo piacerea indirizzarlo verso di Tel’hai montata senza sostail suo corpo madido di sudoreil respiro affannatodalla corsa sfrenatafremeva eccitatale Tue corde come briglieper attirarla a Te perché foste un tutt’uno perché non si allontanasse da Teperché non si imbizzarrisseperchè si sottomettessehai spinto fino in fondo, sempre di piùper farle sentire la Tua forzaper dominare l’animale selvaggioche scalpitava sotto i Tuoi colpi implacabiliper renderla docileindifesa,mansueta,addomesticatahai stretto il morsoperché si lasciasse dominareperché galoppasse esattamentenella Tua direzione, dove Tu volevil’hai liberata poi con una dolce carezza sentendola sotto le Tue mani stremata,sfinita,vinta,ansante,tremante,sottomessa,felice...Tua