L' Unisono

IL TORO E LA CERBIATTA


IL TORO E LA CERBIATTA ... Era una notte fresca e il profumo dei fiori era dolce e frizzante come  spumante. La musica si spandeva dai nostri cuori,  un rebetico che addolciva la sera di dolci note malinconiche, salutando in dissolvenza la fine del giorno per accogliere in levare la pallida luna che si alzava. Indossavo soltanto monili alle caviglie e alle braccia e i capelli mi scendevano fluidi e lucenti, appena sopra le spalle, come fili sottili di seta color rame e ebano. Sapevo che Tu, il mio Signore, mi volevi così ed ero pronta ad accontentarTi in tutto e per tutto. La nudità mi era comunque congeniale, i vestiti costringevano il mio corpo ad inutili scomodità ed erano un ostacolo tra le Tue mani e il Nostro  piacere. Avevo la pelle liscia e accarezzarla era come accarezzare oro liquido. Al Tuo comparire il mio corpo, da solo, produceva le sostanze utili a renderla di seta, un dono spontaneo per soddisfare il Tuo tatto, le Tue mani, le Tue dita...per soddisfare Te e ogni Tuo senso...in ogni senso … Emanavo un dolce profumo, un misto di more e orchidea blu, dolce e fruttato, leggero e eccitante. Mi togliesti i bracciali  e le collane con gesti lenti e morbidi e iniziasti a  toccarmi dappertutto usando oli aromatici e la Tua esperienza, per risvegliarmi dal torpore dell'amore, del vino e dei Tuoi baci profondi. Mi sussurravi all'orecchio, promettendomi piaceri che non avevo mai conosciuto. Al solo ascoltarti arrossivo di emozione e eccitazione. Mi bendasti e mi legasti con corde invisibili ai miei occhi,  in modo che ogni Tuo gesto per me fosse inaspettato. Carezze e colpi mi sfioravano alternandosi, cuoio e dolcezza. La mia lingua irriverente stuzzicava la Tua pelle cercando di carpirne per sempre il sapore. Tremavo d'eccitazione, tremavo nelle Tue mani, tremavo inebriata dal Tuo odore, non volevo porre fine a quella sofferenza squisitamente tenera. Quando vedesti che ero pronta, quando intuisti che i miei occhi erano lontani dietro la benda , persi dentro la notte dei Tuoi , persi nel piacere del godere di Te, entrasti  lentamente dentro di me con estrema dolcezza, come una nave entra nel suo porto sicuro. Vi rimanesti un istante appena, solo il tempo di acuire il mio desiderio ancor di più se possibile, e mi lasciasti di nuovo ansante, vuota di Te e delirante di desiderio. La nostra risata mista a sussurri e estasi era come musica, un suono di campanellini d'argento. La finestra alle mie spalle mostrava un cielo blu scuro,sereno. Dietro la mia testa la luna era una lucida moneta d'oro che si bagnava nel riflesso dell'acqua buia del lago. Anche io   mi bagnavo ad ogni Tuo colpo,ad ogni Tuo gesto, ad ogni respiro Tuo sul mio collo, io pure divenivo luna in piena, lucida e brillante. Ero catturata dalla Tua fiamma, e il calore mi saliva dalle cosce al ventre.  A poco a poco,lentamente, mormorando di meraviglia, fui  completamente riempita dal Tuo fuoco. "il toro ha penetrato la cerbiatta..." sussurrasti al mio orecchio...Sentii il Tuo corpo vibrare di forza sopra di me…  una melodia dalle note infinite,  un sussurro e il calore delle Tue mani che mi accarezzavano la gola, la stringevano. Questa volta rimanesti, e scandagliasti i miei fondali , rendendoli sconfinati. "Sentimi... affonda in me...non posso sfuggirti, mio Signore... guarda la mia estasi..."  ... le nostre grida s'innalzarono con la musica e come musica, ammutolendo per un momento anche il frinire dei grilli.  hanae