Diffidenze e ilarità

Il sogno della " tutta verità " del sonetto 138 di W.S.


Non disdegnava freguentar malfamati luoghi,bettole,taverne,peggiori bar dei porti,tra rhum,tanghi e alterchi tra bastardi e pendagli da forca..I suoi occhi esprimevano stati d'animo amorosi,di timore,d'adirata e ferini.Negli astanti suscitava il desiderio di ciò che è proibito.Avvolgeva il suo corpo con una rete tutta nera intessuta dai suoi artigli.S'ingemmava con smeraldi,tacchi a spillo e giarrettiera esaltando la beltà.Tra torvi sguardi di gelose pupe,bambole e pollastrelle,cercava un'uomo con un'idea sulla bellezza al quale spontaneamente dichiararsi di proprietà..Non certo x avventure con amanti era lì..Giammai!<.. La mia bellezza appartiene giustamente solo a colui che ha  un'idea sulla bellezza non convenzionale.Non certo a 'ste biliose codarde carogne..> diceva.Bella,ricca,elegante,velenosa,inaccessibile,altèra,arrogante,acida e massimamente stronza,giungeva dal mare con il suo gatto e yacht nero....._____Un sogno___2006_____________________