Mi chiedo per quanto tempo ci sarà ancora concesso di vantarci al di sopra del nostro destino La storia lo conferma, l'evoluzione positiva della condizione umana va avanti, destinata ad essere comunque promossadalla buona cura, prodigata dall'uomo Questo vuol dire che la nostra umanità pretende di esserepositivamente incentivata, rispettatae non stravoltaPena conseguenze altrettanto travolgentiCome di fatto costatiamo oggigiorno, Il nostro mondo il nostro modo di rapportarsi con la realtà stanno per essere, ancora una volta, rivluzionati, messi alla prova da eventi per nulla positivi Il nostro futuro minacciaun imprevedibile cambiamento, non per un virus, non per una guerra, pur sanguinosa ed estremamente costosa ma il vero stravolgimento oggi è quello climatico, provocato dallo spregio di una progettazione poco rispettosa del nostro pianeta terra, Così quel che ritenevamo solido appannaggio, conquista acquisita , si va già sbriciolando sotto i nostri occhiCredevamo di aver conseguito una tale sicurezza, tale padronanza della realtà da diventare presto assoluti gestori del nostro destino La modernità sembrava non mettere limiti alla nostra volontà E agli ostacoli di un apparente destino contrastante era giusto rispondere con nuove sfide e un velato cinismo ammantato di falsa umanità Cosi pensa l'uomo moderno! Piuttosto che cercare un confronto un'umile ricomposizione, nel rispetto della vita, nella globalità delle sue istanze, continua a insistere col rifiuto,con la contrapposizione di sfrontate rivendicazioniIn questo contesto perfino la morte diventa contenuto di cui impadronirsie praticare come un accidente di scarso riguardo Chi propaganda l'eutanasia sembra star propagandando l'assoluta autonomia dal suo incontro con essa, la ridefinizione del suo rigoroso proporsiLa rivincita sul naturale dolore che essa comportaE intanto si toglie ogni significato ad un momento fondamentale per lo svilippo stesso di una buona vitaTutto questo porta non solo ad eccessi che poco tempo fa erano impensabili ma sopratutto a costruire una mentalità alternativa,che destabilizza l'uomo nella sua essenza più inviolabileSi vuole affermare il diritto di aggirare qualsiasi difficoltà o sofferenza interpelli l'adesione dell' uomo Se l'uomo può aggirare la morteprocurandosela lui stesso chi potrà mai dar limite alla sua acclamata supremazia? Questa è la nuova mentalità da costruireNon neghiamocelo… Si parte da un' eutanasia, che si dice, libera da una macchina, per affermare la libertà da ogni sofferenza finale, fino a voler liberarsi completamente della malattia quando essa diventa intralcio al un vivere soddisfacente Una vita vale se fatta di soddisfazione e forse anche difficoltà momentanee… Ma appena la vita propone difficoltà apparentemente Inutili, perde di valore e abbiamo il diritto di liberarcene Questo il traguardo di una simile mentalità eutanasica Come negarlo? Ma prima di proseguire in questo discorsomi sento obbligata a fare un distinguoBisognerebbe che noi Cattolici ci prendessimo la responsabilità di indagare più profondamente su quel che viene esposto E se vogliamo evitare errate speculazioni noi che crediamo che la vita con la mortenon c'è tolta ma c'è solo trasformataci andiamo cauti nell'invocarla! Ma succede anche che oggi sia facile ricorrere ad una macchina per coadiuvare il prosieguo di una esistenzaE finché quest'uomo padroneggia la macchina e non ne diventa un appendice Finché quest'uomo si serve della macchina assistito coadiuvato non sopravanzato abbandonato a se stesso , sopraffatto dalla macchina la sua dignità resta integra , nonostante la sofferenza nonostante il dolore medicalmente trattati Ma ditemi che c'è di umano in un uomo che viene sopravanzato da una macchina in cui esso stesso diventa un oggetto asservito ad una macchina? Ma non parliamo di ricorso ad eutanasia in questi casi non è un omicidio non è eutanasia se una mano pietosa stacca la spina Diciamo che un essere umano ha diritto a sottrarsi alla tirannia alla tortura di una macchina La vita è più di un meccanico esistereQuesto non vuol dire aver rispetto per la vita anzi apprezzarla e averne curaOra la vicenda DJ Fabo non è la vicenda umana di Welby né la vicenda di Federico Carboni Di vicende così delicatenon possiamo farne oggetto di un unico argomento Così come avviene in modo molto generico nella divulgazione dei mediaNon possiamo banalizzare una realtà così delicata così infinitamente importante Per chi crede che la morte non è la fine, ma l'inizio di Tutto di questo egli si sente responsabile di fronte al mondo Anche nei confronti di chi non crede Questo dovrebbe indurre a far maggior discernimento a evidenziare quei casi in cui non si tratta di eutanasia Ma si parla di assistenza ad una buona MorteSi parla di restituire alla dignità una persona che non vive più da umanoNon permettiamo che persone interessate ad altro, ne approfittino per alimentare significati distorti Questo discorso non vale quando si vorrebbe abbreviare anche di pochi giorni una vita che va spesa sino in fondo con cure adeguate Ma la cultura della cura, nella società dell'usa e getta, è svalutata Ritorniamo a considerare il sacrificio attivo, lla cura partecipata , l'accettazione reciproca, Il vitale incentivo come fondamento di ogni progresso della condizione umana E avremo davvero sorprese di miglioramenti inaspettati al di là di ogni cultura di violenza e di morte Quello che spinge al miglioramento il mondo e la buona collaborazione , l'accettazione attiva della vita in ogni sua manifestazione