Prima il Tuo Amore

La Coscienza Universale e il nostro io individuale


https://www.youtube.com/watch?v=rUSo0MRQSJgIl mio grande grazie al Prof Federico Faggin  Mi ha fatto capire cose sulla  mia coscienza meravigliosamente rivoluzionarie, spingendo ancora oltre la mia disamina sulla sua consistenza oggi ,  la scienza materialista e affarista , a dispetto delle evidenze delle moderne scoperte, ancora si ostina a soffermarsi su considerazioni deterministiche della realtàMa lo scienziato Fagin  offre un valido suggerimento per provare a considerare l'esistenza di una coscienza individuale  fisicamente riconoscibile  Egli afferma che ci sono tutte le premesse  perché  il concetto di coscienza non appartenga solo alla filosofia e alla religione , ma  possa trovare una  collocazione di  realistica sussistenza   in manifesta sintonia con le nuove conoscenze della fisica , egli ipotizza che  la nostra coscienza abbia una vita autonoma rispetto alla materia in cui agisce, cioè il corpo Possiamo permetterci una tale affermazione, egli dice,  perché si può ipotizzare che la coscienza individuale abbia  origine ancor prima del Big bang  Questa ipotesi permette  di attribuire alla coscienza individualeuna sua essenza e una sua vita autonoma rispetto alla materia, nello specifico rispetto al corpo in cui agisce  Questo approccio alla realtà della coscienza rappresenta davvero un radicale cambiamento nella interpretazione della integrità della persona umanaDare alla coscienza non più un valore aleatorio, ma validità fisicamente giustificata,  è una vera  rivoluzione Comunque Faggin parla di una coscienza  libera ma  non  autonomaEgli infatti ipotizza che una coscienza infinita e indeterminata, che chiama io unitario, preesistente al  Big bang , si manifesti  nell'universo attraverso la coscienza individuale eman mano si definisca ed evolvaCosì  la coscienza individuale sarebbe l'espressione di un tutto indefinito che andrebbe man mano definendosi nelle sue specificità, attraverso l'evolvere di ogni sua singola parte ossia di ogni singola coscienzaDa qui, l'evoluzione della coscienza del singolo determinerebbe  l'evoluzione della coscienza del tuttoIn questo modo si sottintende   una correlazione di interdipendenza tra l'io e il tutto l'io  non potrebbe esistere se non fosse già esistito un tutto ,e  il tutto  si definirebbe attraverso l io individualeTutto questo comporta una interdipendenza tra l'io e il Tutto inaccettabile per un buon Cristiano Per noi Cristiani Dio è Padre e Creatore, la sua essenza  è del tutto autonoma dalla definizione della coscienza dell'uomo. E se  la coscienza dell'uomo non potrebbe esistere senza essere stata creata ,  essa è  autonoma e libera rispetto suo CreatoreA questo punto, Faggin,  per noi cristiani, ipotizza un dio farlocco, che lui chiama tutto o io unitario, Ma la sua essenza indeterminata  avrebbe bisogno di determinarsi attraverso l'evoluzione delle singole coscienze: esegesi completamente discordante dal Dio biblico Insomma Faggin  per noi Cristiani ha il merito di essersi speso per proporre come   veritiera l'ipotesi di una coscienza autonoma dal corpo Ma non potrà trovare rispondenza favorevole nella interpretazione dello svolgersi di questa coscienza. Definire la coscienza   come parte di un tutto che si va componendo attraverso le singole parti, per costruire  la sua completezza  è una teoriadel tutto inaccettabile  Per noi Cristiani il Tutto, Padre e Creatore esiste nella sua perfetta sostanza,indipendentemente da ogni singola parte a cui offre  esistenza e vitaMa allora, in che  ci può trovare concordi? La nostra coscienza è la parte più nobile  di noi e noi siamo chiamati ad evolverla  verso la consapevolezza di quel sé che si riconosce immerso nel TuttoQuesto c'è d buono  nella proposta di FaginLa scienza fino ad ora ha ritenuto di non doversi occupare di coscienzaOra il fatto che uno scienziato come Federico faggin incominci a porsi altri interrogativi che inducono ad indagare più a fondo, come la fisica moderna permette , è una gran bella notizia  Faggin dice che la nostra coscienza ha una base fisicamente  riconoscibile, autonoma dal corpo E questa è una constatazione ardita  Ed io che ne posso ricavare?Io credo che possiamo fare un ulteriore passoE ipotizzare che in noi operino  Vitali e vigenti non una, ma  due coscienze:una coscienza individuale ed una conoscenza universale  Una esprime il nostro io profondo Ed l'altra collega ogni singola coscienza al TuttoQuesta coscienza di un Sé superiore si può paragonare, ma non uguagliare, al cosiddetto super-io Questa coscienza superiore non è frutto di esperienza personale, ma unifica tutte le esperienze o e tutti gli uomini come appartenenti ad una coscienza universaleLa  coscienza universale operante in noi  ci permette di conseguire le  più grandi conquiste umane e scientificheE  libera dai raggiri  di una società che  ingolfaIn una competizione senza fine.Quando siamo disponibili a collegarci a questa coscienza geniale ogni cosa appare nella sua veritiera e produttiva evidenzaRestiamo fiduciosi: c'è una coscienza superiore che interagisce col nostro io individuale e lo induce alla buona trasformazione  Questa coscienza è   la genialità di Dio che opera in noi e ci nobilita come suoi figli privilegiatiE se glielo permettiamo   ci  offre  la pienezza di noi stessi In qualsiasi condizione ci trovassimo, ci aiuta ad accettare e a superare Se permettiamo a questa coscienza di agire in noi non ci sentiremo più  soliperché ci partecipi  insieme a molti altri della stessa umana sensibilità Nella espressione più nobile del suo significarsiSe penso che io sono   una parte importante di una coscienza universale che  pervade e  fa nuovo tutto e tutti quale solitudine, quale isolamento mi potràturbare?Siamo sempre e comunque in contatto con gli altriSiamo tutti uniti nella stessa nuvola, attraversati  da un unico SoleSe penso che porto in me la presenza fattiva di una coscienza che parla a tutti allo stesso modo  quale differenza  potrà Intimidire?Pur essendo lontani, forse sconosciuti, forse finanche  indifferenti l'uno all'altro, addirittura nemici,facciamo tutti parte di una circolarità positiva che ci richiama a noi stessi perché abbiamo paura di ascoltarla? Quando preghiamo la nostra preghiera è piccola insignificante se parte solo dal nostro io, ma se essa si lega allo Spirito della coscienza universale allora diventa una  preghiera corale comunitaria, universaleE allora sappiamo  perché non ci si deve mai sentire  soli né sguarniti