Apulia Cinema

“Visti d'amore” documentari di Giovanni Princigalli alla Mediateca


La rassegna di film e incontri  Visti d'amore è in programma alla Mediateca Regionale (Bari, via Zanardelli 30) con il cinema “migrante” e i documentari di Giovanni Princigalli, regista barese, trapiantato in Canada. Nella sua città ripropone alcuni suoi lavori, legati al tema della migrazione e del confronto tra culture e storie umane. Lunedì 10 saranno proiettati i documentari:  Ho fatto il  mio  coraggio e  I fiori alla finestra. Lunedì 17 sarà proiettato JapigiaGagi. Lunedì 10 alle 18:30 sarà proiettato Ho fatto il mio coraggio (50', Italia, 2009) narra di storie d’amore, matrimoni tristi e felici, fidanzamenti, incontri per foto, procura e posta tra gli Italiani di Montréal e gli Italiani del Sud Italia, tra gli anni ’50 e gli anni ’60. Il film si sofferma poi su temi quali la trasformazione e il passaggio di tali “promessi sposi” da contadini in operai (si parla quindi dei conflitti sul lavoro, il sindacato, il padronato, la condizione della donne in fabbrica), ed infine la vecchiaia, e come si attende l’ultimo viaggio, l’ultimo passaggio, quello dalla vita alla morte o ad un’altra vita ancora. Le musiche sono tra gli altri firmate da Officina Zoè ed Ambrogio Sparagna.Sempre lunedì 10, alle 19:20, sarà proiettato I fiori alla finestra (50' Canada 2010) è la storia di Nadège, Amélie e Léonie che volevano migliorare la loro vita. Sognavano di volare attraverso la finestra di un sito d’incontro amorosi o di una web cam, ma che invece resteranno nel loro paese, il Camerun, cambiano così non più di paese ma di vita, cercando di migliorare quest’ultima grazie all’arte. Ma è altresì la storia della loro amicizia con il regista del film che per conoscerle e raccontare la loro storia realizzare il suo primo viaggio in Africa.Lunedì 17 alle  18:30 sarà proiettato JapigiaGagi (59', Italia, 2003), girato nel quartiere Japigia di Bari, il documentario guarda alla comunità rom che qui vi risiede in un campo fatto di baracche di legno e circondato dagli alti ed enormi palazzi della periferia: un villaggio nel bel mezzo di una foresta, la cultura circondata dalla natura o se si preferisce da un’altra cultura. Per motivi igienici il pericolo di sgombero da parte del Comune è incombente. Due volontari seguono da vicino la vita nel campo. Per evitare lo sgombero, la parrocchia rionale e la diocesi mettono a disposizione alcuni prefabbricati ed un terreno di loro proprietà. Ma in cambio i rom devono mandare i bambini a scuola. (La proiezione sarà seguita da un incontro dibattito con il sociologo Franco Cassano).