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Salvo Dell'Arte: un avvocato nel mondo del Cinema


Cos’è il diritto all’immagine? E quello alla riservatezza? Quanto dura il diritto d’autore? Occorre un permesso da parte dell’intervistato? Quali sono i limiti della satira e della critica? A queste (e altre) domande risponde l’avvocato torinese Salvo Dell’Arte, esperto del settore, favorito anche dal nome che porta. Parte, da buon professore, dall’articolo 8 della convenzione Europea dei diritti dell’uomo, poi passa attraverso l’articolo 2 della Costituzione, per arrivare all’articolo 10 del Codice civile ed alle leggi che regolano il settore, a cominciare dal diritto d’autore aggiornato, però, al 1941 ed a finire con il diritto industriale che parla di marchio di ritratto. Per cominciare il diritto al proprio ritratto non va confuso con il diritto alla privacy, poi occorre il consenso dei due genitori se si tratta di un minore. La legge tutela tutti gli elementi soggettivi di carattere creativo aggiunti (nella lettura della realtà) dall’immaginario dell’autore al prodotto intellettuale, che in tal modo si eleva a «opera dell’ingegno» e diventa bene giuridico, ma anche bene economico.Sono temi complessi per chi opera nel settore del cinema, soprattutto nel caso di opere artistiche collettive, realizzate da più soggetti, intervenuti anche in fasi successive, ed hanno risvolti giuridici rilevanti anche in ambiti affini: si pensi ai videogiochi.E il legale conclude la conversazione nella Mediateca di Bari parlando dei contratti: «è sempre meglio richiedere un parere legale preventivo, utile a compilare un buon contratto, che indichi i limiti di tempo, di spazio e di scopo, che (al contrario) finire - in seguito - in giudizio, con maggiori spese e con il rischio di soccombere».