Apulia Cinema

Maresa Lippolis apre al mondo delle arti digitali


L’incontro con Maresa Lippolis (nella foto), sostenitrice del movimento  New Global Vision, avviene sulla porta della Mediateca di Bari. Appena entra cerca un computer. Bisogna ancora aprire il contatore della luce e quindi c’è da attendere. Si fa avanti Narda Liotine di “Oggetti Smarriti” e le offre il suo portatile già acceso all’alba e funzionante. La giovane lo afferra e non lo lascerà più fino all’ora di pranzo. Spiega che insegna montaggio a Milano, e chiarisce (a chi non lo avesse capito) che è esperta in arti digitali. Tiene una lezione su copyright, copyleft e proprietà intellettuale. «Un autore di un’opera può rilasciarla anche mediante la cessione, che non preveda un corrispettivo o pagamento: è il caso di creative commons: l’opera d’ingegno può essere a sua volta ceduta a terzi. Bisogna conoscere i quattro diversi simboli o moduli, relativi alla costruzione delle opere: “By:” delinea la paternità, licenziabile a terzi. “$/” indica che non è commerciabile. Il segno “=” significa che tutela l’opera nella sua totale integrità, modificata da terzi. Infine la “C capovolta” conferma che anche l’utilizzatore finale non può chiudere la licenza».E ancora: «Nell’open contest cambia la modalità di produzione in ambito creativo, in quanto si miscelano i tre soggetti separati che costituiscono il diritto d’autore: l’autore, il produttore ed il pubblico. L’autore è anche produttore; il pubblico è anche autore. Nel caso di general public licence (Gnu) il software nasce da un team di persone, che ha collaborato alla creazione del software stesso, ha creato elementi di novità, per cui il miglioramento successivo è affidato a tutta la comunità».Il discorso non appare semplice, e allora ecco qualche aneddoto per i meno iniziati: «Il governo tedesco ha finanziato il progetto Oil of the 21.th century (0XDB) con cui l’utente ha il file sul proprio hard disc con un preciso indirizzo ip del proprio computer e lo rende noto a chi possa volerlo». E conclude: «Il movimento italiano degli hackers è tra i più attivi d’Europa».Adr. S.