Apulia Cinema

«Vogliamo anche le rose» ricorda la sessualità negli anni ’70, anche ad Acquaviva delle Fonti


«Vogliamo anche le rose»Regia: Alina MarazziItalia, Svizzera anno 2007Durata: 90’Genere: DocumentarioTra i film di Alina Marazzi (nella foto), spesso impostati su lunghe ricerche d’archivio, Vogliamo anche le rose narra storie di donne intorno alla tematica della sessualità, focalizzata negli anni ’70. Guarda alla rivoluzione sessuale: la sceneggiatura relativa all’argomento e all’epoca, comprende documenti, manifesti, programmi, volantini, block notes, oggetti conservati, agende, riviste, giornali e fotografie. Ma soprattutto lunghe ricerche specifiche presso: Teche Rai, Archivio nazionale dei diari di Pieve Santo Stefano, documentari Aied, archivi e cineteche.Questo film di montaggio descrive tre vicende, relative a tre donne (con nomi di fantasia, gli stessi delle doppiatrici), tratte da tre diversi diari e interpretate da attrici diverse. Ecco così Anita, ragazza di buona famiglia, Teresa, ingenua meridionale, che interrompe la gravidanza (doppiata dalla voce di Teresa Saponangelo, originaria di Taranto) e Valentina, intellettuale emancipata.Una persona di cui si parla è veramente esistita ad Acquaviva delle Fonti (Paese che non viene assolutamente nominato per motivi di riservatezza), e viene presentata come «Teresa, donna di Bari», anche se tutta la storia è di una altra ragazza che viveva nella stessa cittadina e, ancora, le immagini di Teresa sono quelle di una altra giovane ancora del medesimo paese. Il titoletto sembrerebbe portare fuori strada, in quanto poi nel film si ascoltano le frasi: «Vado a Bari», «Telefono a Bari».Il film è stato proiettato recentemente nella Mediateca di Bari alla presenza della regista, che ha descritto tutto il processo di gestazione e lavorazione del film e la ricerca delle immagini d’archivio, relative alla Terra di Bari ed alle strade di Acquaviva delle Fonti e dintorni.Adriano Silvestri