È iniziato a Bari «I/O Doc - Input Output Doc» sul cinema documentario, attraverso il primo incontro con Mario Balsamo (nella foto). Il documentarista e scrittore ha incontrato i giovani (e meno giovani) filmaker convenuti per il “laboratorio dal basso” da più parti d’Italia ed ha dialogato con tutti sul significato di documentario.«Ci vuole un baricentro in ogni storia; va individuato a beneficio dello spettatore, che deve comprendere al volo di cosa il film sta parlando; il testo deve essere coinvolgente; le storie da raccontare devono riguardare tematiche che riguardano più persone possibili» ed anche: «Occorre identificare l’unicità della vicenda che si vuole presentare al pubblico, possibilmente in modo inedito» e conclude: «bisogna permettere a ciascuno spettatore di farsi una idea di ciò che ha visto, al di là del punto di vista dell’autore».La giornata si è chiusa con una sessione pratica e interessante: come si trasforma l’idea di un progetto filmico in un set; come si presenta questo progetto a chi deve produrlo e finanziarlo; come individuare le parti in luce e le parti in ombra della sceneggiatura; come si affrontano i problemi tecnici e organizzativi per produrre materialmente il documentario. Total immersion nel mondo dei documentari.Il simpatico autore e regista di documentari a carattere sociale, antropologico, culturale e di viaggio, è stato introdotto da Flavia Giordano di Arti, che ha fornito il supporto tecnico. Il laboratorio, organizzato dall'associazione Sinapsi produzioni partecipate, ideato e coordinato dalla giovane Cristina D'Eredità, si tiene presso la Mediateca Regionale in via Zanardelli, 30.Adr.S.Il programma è consultabile sulla pagina ISSUU .
Mario Balsamo avvia a Bari il laboratorio «I/O Doc - Input Output Doc» sul cinema documentario
È iniziato a Bari «I/O Doc - Input Output Doc» sul cinema documentario, attraverso il primo incontro con Mario Balsamo (nella foto). Il documentarista e scrittore ha incontrato i giovani (e meno giovani) filmaker convenuti per il “laboratorio dal basso” da più parti d’Italia ed ha dialogato con tutti sul significato di documentario.«Ci vuole un baricentro in ogni storia; va individuato a beneficio dello spettatore, che deve comprendere al volo di cosa il film sta parlando; il testo deve essere coinvolgente; le storie da raccontare devono riguardare tematiche che riguardano più persone possibili» ed anche: «Occorre identificare l’unicità della vicenda che si vuole presentare al pubblico, possibilmente in modo inedito» e conclude: «bisogna permettere a ciascuno spettatore di farsi una idea di ciò che ha visto, al di là del punto di vista dell’autore».La giornata si è chiusa con una sessione pratica e interessante: come si trasforma l’idea di un progetto filmico in un set; come si presenta questo progetto a chi deve produrlo e finanziarlo; come individuare le parti in luce e le parti in ombra della sceneggiatura; come si affrontano i problemi tecnici e organizzativi per produrre materialmente il documentario. Total immersion nel mondo dei documentari.Il simpatico autore e regista di documentari a carattere sociale, antropologico, culturale e di viaggio, è stato introdotto da Flavia Giordano di Arti, che ha fornito il supporto tecnico. Il laboratorio, organizzato dall'associazione Sinapsi produzioni partecipate, ideato e coordinato dalla giovane Cristina D'Eredità, si tiene presso la Mediateca Regionale in via Zanardelli, 30.Adr.S.Il programma è consultabile sulla pagina ISSUU .