Apulia Cinema

Oggi a Bari Filippo Vendemmiati


Quando Filippo Vendemmiati entra nel Teatro Petruzzelli, la sera del 28 gennaio 2011, lascia l’aria fredda che spazza il Corso e trova l’aria (illuminata) delle grandi occasioni. Gli si fanno incontro tante troupe delle tv, a lui che di mestiere fa questo: va con gli operatori della Rai a chiedere interviste. Oggi il personaggio da avvicinare è proprio lui: chiede di aspettare la signora Patrizia Aldrovandi, la mamma del giovane Federico, ucciso, a cui ha voluto dedicare il suo documentario. La signora, nota al grande pubblico perché è apparsa a Chi l’ha visto? e nei telegiornali, arriva e si guarda attorno nel foyer del teatro ed ha un impatto con una situazione imprevista. Il film breve che narra le vicende del figlio viene premiato in un festival e si avvicina a congratularsi una regista spagnola che di documentari ne ha fatti tanti, Maite Carpio.Proprio con la regista osservo la particolarità dell’evento: con gli altri giurati ci eravamo riuniti nel vicino palazzo dell’Acquedotto Pugliese e si era discusso animatamente su quale film scegliere al Bif&st per conferire il premio Vittorio De Seta. La regista di Romero, voce dei senza voce presiede la giuria e spiega che il titolo È stato morto un ragazzo per quanto difficile, riesce a capirlo anche lei che è nata a Madrid.Tutto incomincia nel Cinema Galleria, nella saletta al primo piano riservata alla proiezione dei documentari, il martedì precedente. Vendemmiati presenta il suo documentario (nella foto): lo stile giornalistico, la larga documentazione, l’andamento coinvolgente, il possibile uso televisivo colpiscono i giurati anche per la durata: 90 minuti. Ma in gara ci sono anche Gianfranco Rosi, Elisabetta Sgarbi, Giovanni Piperno, Paolo Pisanelli…Finalmente arriva il momento della premiazione e ritorniamo al Petruzzelli: un lungo applauso accoglie sul palcoscenico questo uomo umile, venuto da Ferrara, e questa donna per una sera finalmente sorridente. Poi le luci si spengono per Die Schwester di Margarethe von Trotta. Poi, a maggio dello stesso anno, arriva il “David di Donatello”. E oggi il documentarista è atteso nella Mediateca di Bari.Adriano Silvestri