Apulia Cinema

Ricciotto Canudo è vivo!


Sono tutti convinti che Ricciotto Canudo sia ancora in vita e che i suoi discorsi sulla multi-medialità siano attualissimi; o, almeno, lo sono le persone di tutte le età convenute questa mattina al Cineporto di Bari. Il più convinto è il simpatico professor Giovanni Dotoli, che ha scritto vari libri sull’argomento, sin da quando il personaggio appariva poco conosciuto (1975): si guarda attorno nella saletta e la descrive come una struttura «concepita come la avrebbe potuta realizzare lo stesso Canudo, che progettava la organizzazione di una sala, dove collocare lo schermo, dove sistemare l’orchestra per accompagnare i film (muti). E per poco a Parigi un cinema non ha montato l’insegna con il suo nome».Parla delle vie centrali di Parigi ove si affacciano i caffè, luoghi d’incontro dei pionieri del cinema mondiale; cita a memoria il numero di telefono (2068) che Canudo aveva a casa, nei pressi dell’«Opera» ed esibisce la foto del Moulin Rouge (vedi disegno) per la festa di carnevale del 24 febbraio 1922: Canudo è vestito da donna ed è sorridente. L’anno seguente morirà.Torneremo sulle cose dette con enfasi dal professore, che è stato introdotto da una attentissima Antonella Gaeta, presidente Apulia film commission, che individua in Canudo «un uomo dallo sguardo lunghissimo, con la passione per la tecnica, che intuisce per primo la necessità di accostare le piste magnetiche alle immagini dei film, con la capacità di praticare il futuro, segno distintivo di un personaggio geniale».Interviene la signora Catherine Seneor, la nipote di Canudo, che è venuta apposta a Bari in rappresentanza della famiglia, ma parla solo francese, e annuisce alle dichiarazioni d’amore che tutti professano verso il suo antenato. Infine l’ingegner Giandonato Di Santo sottolinea come «Abbiamo il dovere di portare in Puglia Ricciotto Canudo» e propone di intestargli il nuovo museo del cinema, che sorgerà proprio in fiera.Poi ricorda Villa Stampacchia a Santo Spirito (dove il giovane -futuro- intellettuale disegnava la pianta della costruzione) e mette a disposizione la struttura per un museo multimediale, in cui ordinare tutte le carte, che ora si trovano nella biblioteca comunale della città natale, e far uscire dai faldoni polverosi i documenti per digitalizzarli. Il discorso piace molto al professor Fazio, preside dell’istituto superiore Ricciotto Canudo di Gioia del Colle e soprattutto alle alunne Vittoriana Lasorella, Verdiana Paradiso, Elena Milano, Simona Scorza ed al giovane Alberto Manca, che hanno realizzato addirittura un video, improvvisandosi attrici, montatrice e regista e che vedrà la luce giovedì prossimo; manca solo il titolo.Tra i presenti: la pronipote italiana, la presidente di Porta d’Oriente, l’assessore al marketing del Comune di Bari, Antonio Maria Vasile, l’assessore alla cultura di Gioia, De Giorgi, l’attore Pietro Naglieri, il bibliofilo Dario Acquaviva, il giornalista Vito Morisco. Si affacciano anche Silvio Maselli e Felice Laudadio, impegnati per la conferenza di presentazione del Bif&st. Il cinema è vivo ed è ancora più vivo Ricciotto Canudo, a 90 anni esatti dalla sua scomparsa.Adriano SilvestriRicciotto Canudo a 90 anni dalla scomparsa: leggiIl Museo  Contemporaneo  dell’Audiovisivo: leggi