Apulia Cinema

Emergency presenta a Bari il documentario Open heart


Nella Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università, gli alunni convengono per una lezione particolare, con tanto di proiezione in lingua inglese e (forse, per loro, inutili) didascalie in Italiano. Ma, presto, si accorgono che quella che si tiene è una lezione di medicina, con immagini di operazioni a cuore aperto, che possono impressionare i deboli di cuore. Ma non c’è da preoccuparsi: nella sala c’è – all’occorenza - un ottimo cardiologo: Gabriele Risica, dirigente medico di Emergency, con aspetto rassicurante e con il compito di presentare il documentario Open heart (2013, 39’) di Kief Davidson, candidato al premio Oscar.Mimmo Mongelli, presidente del Levante International film fest, lo introduce insieme a Marigia Spada (al centro nella foto), giovane coordinatrice di Emergency Bari, per l’evento inaugurale del Festival, che giunge così all’undicesima edizione e che apre la finestra del cinema sui temi sociali.Il film narra la storia di otto bambini che compiono un viaggio in aereo di quattromila chilometri dal Ruanda, diretti in Sudan, per sottoporsi a un delicato intervento al cuore nel Centro Salam di Khartoum; segue una intervista a Gino Strada che presenta la moderna e attrezzata struttura ospedaliera di Emergency. Il dottor Risica non è presente nel film, perché all’epoca era in missione in Messico, ma ricorda l’incontro, al festival di Amsterdam, con la troupe americana di Urban Landscape Film, che ha seguito passo passo la vicenda e, di fatto, ha vissuto a lungo nell’ospedale nel deserto, che si affaccia sul Nilo azzurro (in tutta l’Africa è l’unico specializzato negli interventi di cardiochirurgia) per documentarne l’attività.Il cardiologo veneziano rimarrebbe tutta la sera a spiegare con entusiasmo la situazione, ma l’Università deve chiudere e, quindi, conclude: «Salam in arabo significa Pace e la sanitá porta anche questo grande valore. Cerchiamo di ridurre i costi all’osso, senza inficiare la qualità che è sempre altissima: una sostituzione di una valvola cardiaca a Khartoum  costa 3500 euro; lo stesso intervento in Italia incide per 26mila euro. A differenza dei paesi occidentali, sono i giovani a essere colpiti da deficienze cardio-vascolari. Nel nostro ospedale abbiamo operato pazienti di 24 paesi diversi». Marigia Spada lo ringrazia e ricorda che è possibile sostenere l’opera di Emergency anche a Bari. Per le feste, dal 30 novembre apre un “Negozio di Natale” in via Melo angolo Piccinni. L'Università chiude e la lezione di lingue, anzi di medicina, è una lezione di vita.Adriano Silvestri