L’attività più frequente degli italiani su Internet è cercare informazioni sulle aziende. Gli utenti sono il 63,5 percento degli italiani e quattro su dieci possiedono uno smartphone con cui andare in rete in qualsiasi momento. Un italiano su due ha almeno un profilo sui social media, quota che sale tra i più giovani. Gli italiani che utilizzano Facebook sono il 37,6 per cento. E ciò fa cambiare anche la comunicazione del cinema. Marta Proietti scrive sul Giornale dello Spettacolo sulla promozione dei film e della sala cinematografica tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie e riassume i temi del seminario, promosso dall’Anec alle “Giornate Professionali di Cinema” a Sorrento.Francesco Santalucia, vicepresidente Anec nazionale e presidente Anec Puglia e Basilicata, esamina il passaggio dalla pubblicità tradizionale alla “web reputation” (quello che si dice su Internet dell’attività di un’azienda) e spiega: «Oggi il consumatore non è più un recettore passivo di informazioni: attraverso i social network è in grado di influenzare i gusti di altre persone. Un’azienda, e quindi anche un esercizio cinematografico, deve occuparsi di questa trasformazione, imparando a gestire la propria reputazione su Internet».Dino Amenduni dell’agenzia pubblicitaria Proforma (nel logo) di Bari consiglia, agli esercenti di cinema che ancora non l’avessero fatto, di «realizzare un sito che sia il centro di una comunità, e qui organizzare sondaggi online, far conoscere tra loro gli spettatori rganizzando eventi dedicati agli iscritti alle newsletter, utilizzare i social media per premiare con biglietti omaggio, attivare post sponsorizzati su Facebook, pubblicare notizie sui film in uscita per motivare gli utenti di Internet a condividerla sulla propria pagina Facebook e aumentare la visibilità. Oggi è più importante che la gente parli bene sul web, piuttosto che si fermi davanti ad un manifesto e osservi che è bello». Vedi sito: www.slideshare.net/doonie
Convegno a Sorrento per i gestori di Cinema e l’uso di internet: interventi di Santalucia e Amenduni
L’attività più frequente degli italiani su Internet è cercare informazioni sulle aziende. Gli utenti sono il 63,5 percento degli italiani e quattro su dieci possiedono uno smartphone con cui andare in rete in qualsiasi momento. Un italiano su due ha almeno un profilo sui social media, quota che sale tra i più giovani. Gli italiani che utilizzano Facebook sono il 37,6 per cento. E ciò fa cambiare anche la comunicazione del cinema. Marta Proietti scrive sul Giornale dello Spettacolo sulla promozione dei film e della sala cinematografica tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie e riassume i temi del seminario, promosso dall’Anec alle “Giornate Professionali di Cinema” a Sorrento.Francesco Santalucia, vicepresidente Anec nazionale e presidente Anec Puglia e Basilicata, esamina il passaggio dalla pubblicità tradizionale alla “web reputation” (quello che si dice su Internet dell’attività di un’azienda) e spiega: «Oggi il consumatore non è più un recettore passivo di informazioni: attraverso i social network è in grado di influenzare i gusti di altre persone. Un’azienda, e quindi anche un esercizio cinematografico, deve occuparsi di questa trasformazione, imparando a gestire la propria reputazione su Internet».Dino Amenduni dell’agenzia pubblicitaria Proforma (nel logo) di Bari consiglia, agli esercenti di cinema che ancora non l’avessero fatto, di «realizzare un sito che sia il centro di una comunità, e qui organizzare sondaggi online, far conoscere tra loro gli spettatori rganizzando eventi dedicati agli iscritti alle newsletter, utilizzare i social media per premiare con biglietti omaggio, attivare post sponsorizzati su Facebook, pubblicare notizie sui film in uscita per motivare gli utenti di Internet a condividerla sulla propria pagina Facebook e aumentare la visibilità. Oggi è più importante che la gente parli bene sul web, piuttosto che si fermi davanti ad un manifesto e osservi che è bello». Vedi sito: www.slideshare.net/doonie