Apulia Cinema

Tra ciak e backstage tanti risultati nel bilancio di Apulia Film Commission


A ritmo (incalzante) di musica scorrono sullo schermo del Cineporto di Bari le immagini di attori e tecnici, di ciak e backstage, di location marine e collinari, di strade di città invase da macchine da ripresa e da illuminazione, di tutto ciò che – in altre parole – fa cinema in Puglia. Si può dire che questo breve filmato, pieno di diverse inquadrature dei lungometraggi e dei cortometraggi, dei documentari e delle nuove web series, fino ai videoclip e agli spot pubblicitari, possa documentare in maniera concreta tutto il bilancio di quest’anno di attività della Apulia Film Commission.E, quando comincia la conferenza di fine anno, resta poco da dire ad Antonella Gaeta, reduce da un viaggio in Israele, l’ultimo (forse) del 2013, salvo che «abbiamo mosso molti passi; abbiamo parlato tante volte di cinema con gente che il cinema lo fa, lo pensa, lo rende arte assoluta. E anche con il pubblico, che la sera è venuto nei cineporti di Bari e Lecce, rimasto a volte fino a mezzanotte per discutere con i registi».Silvio Maselli aggiunge i numeri e le percentuali, tutti in aumento, che testimoniano questa attività ma anche i concetti base: «Una scelta, una strategia per tutto lo staff della fondazione che, con passione e impegno, si occupa non soltanto di sostenere l’offerta di servizi e di fondi a favore delle produzioni cinematografiche, ma agisce anche sulla domanda del pubblico di oggi, di cui si prende cura, affinchè si possa destinare questo lavoro al pubblico del domani».Chiude l’incontro l’assessore Silvia Godelli (nella foto), visibilmente soddisfatta e orgogliosa: «si può, con risorse tutto sommato limitate, ottenere risultati importanti, se c’è una visione corretta e una capacità di creare interdipendenze progettuali, per cui la Puglia cresce e si sviluppa (anche a livello occupazionale) e incontra il pubblico dei teatri, rende famosi i progetti musicali, diventa una regione leader e un brand in campo turistico, oltre a confermarsi un punto di riferimento nel settore del cinema. Perciò in questi comparti la Regione deve aumentare gli investimenti. La cultura, nel suo complesso, contiene dentro di sé il miglior vaccino anche verso fenomeni sociali di piazza».Si brinda all'anno nuovo con i giornalisti Nicola Morisco e Francesca Limongelli che sorridono, dopo aver organizzato il tutto con puntualità, con Daniela Tonti che trasferisce nei suoi computer i contenuti di comunicazione della Fondazione e con tutto il (giovanissimo) personale che, seduto in ultima fila, si rende conto a quali grandi cifre si possa arrivare con il lavoro di ciascuno e di ogni giorno. Numeri che avremo occasione di esaminare meglio nei dettagli, come meritano.Adriano Silvestri