Apulia Cinema

A Bari il manifesto di ''Flavia, la monaca musulmana'': film girato a Trani, Barletta e Ostuni


Flavia, la monaca musulmana (Italia, Francia 1974, 100’/ 105’) è un film di genere drammatico erotico, uscito esattamente 40 anni fa, il 13 aprile 1974. Un manifesto a tutta parete campeggia all’interno della Mediateca di Bari: è il più grande tra i tanti esposti, nella bella mostra inaugurata questa sera, curata dalla attivissima Annalisa Colucci. Disegnato da Ezio Tarantelli, stampato da Selenia Fotolito di Roma. Florinda Bolkan a tutta pagina; nomi in locandina: Maria Casares, Claudio Cassinelli, Anthony Corlan (così accreditato: è l’attore Anthony Higgins). Da notare che il blog.libero.it/Florinda in Agosto 2012 pubblica un altro manifesto dove appare per primo la scritta “La Belva del Campo dei dannati” e poi la dicitura “nel film Flavia la monaca musulmana” (quasi una riedizione).Regia di Gianfranco Mingozzi, che collabora alla sceneggiatura. Coproduzione R.o.c. di Parigi e Pac Produzioni Atlas Consorziate di Roma, che lo distribuisce in Italia. Titoli di testa: la Bolkan è Flavia Gaetani (doppiata da Vittoria Fabbri); la Casares è Sorella Agata, doppiata da Lydia Simoneschi, Cassanelli è Abraham; Anthony Corlan è Ahmed. Infine Spiros Focas. Altri protagonisti: Rayka Juri (interpreta Sorella Livia); Jill Pratt (la Madre Superiora); Laura De Marchi (la Donna tarantolata), Valentino Macchi (il Frate impalato); Eduardo Filippone (soprannaturale) e Franca Grey. Completano il cast: Luigi Antonio Guerra, Ciro Ippolito, Guido Celano, Diego Michelotti, Carla Mancini, Giuseppe Pertile, Stefano Trabalza, Maria Teresa Piaggio, Jole Silvani, (Maria) Agnès Nobecourt. Ma veniamo al film: appare la dicitura iniziale “Puglia -Sud Italia, intorno al 1400” Dopo una gioventù traumatica, Flavia Gaetani (donna realmente esistita a Otranto) entra in convento per volere del padre, che la fa seguire dall'ebreo Abraham, come uomo di fiducia. Gli orrori del mondo induriscono il suo animo e la portano a proclamare la superiorità delle donne sugli uomini. Così si allea con i saraceni e dal loro capo Achmet riceve una terra in cambio di un incontro amoroso. Le truppe musulmane nel 1480 (realmente) sbarcano ad Otranto e mettono la città a ferro e fuoco. Flavia capeggia la rivolta contro i cristiani, conduce i musulmani attraverso un passaggio segreto, ma viene colpita alla testa e catturata dai cristiani, che la vestono di bianco, le pongono sulle spalle una croce e la fanno avviare verso un colle, dove avviene il supplizio per scorticazione. In una scena Florinda Bolkan a cavallo affronta un fante spadaccino: si nota come nelle scene di equitazione non abbia controfigura poichè è un'ottima cavalerizza. Ambientato in Puglia e girato nella Città di Trani, con la Cattedrale (ben riconoscibile, anche nelle locandine, nella foto) ed al Monastero di Santa Maria di Colonna, con scene girate nel cortile del castello di Barletta (la battaglia finale, la tortura; Nota: l’esterno appartiene ad un altro castello in collina), e alcune riprese ci portano nelle campagne di Ostuni. Altre scene girate nel Viterbese, a Tarquinia (acquedotto, casale della Civita) e Castel Sant’Elia (Basilica). Musiche di Nicola Piovani, edite da Bixio Sam Milano. Sergio Tau sceneggiatura e soggetto; Raniero Di Giovanbattista soggetto e produttore esecutivo; soggetto: Francesco Veltri; sceneggiatura: Fabrizio Onofri; fotografia: Alfio Contini; montaggio: Ruggero Mastroianni; scenografia e costumi: Guido Josia. Technicolor.Adriano Silvestri