Apulia Cinema

Al Bif&st: «Come resuscitare la Critica Cinematografica»


Interessante dibattito a Bari sulla Critica Cinematografica Venerdì 11 nel Teatro Margherita (nella foto). Franco Montini apre ricordando che «La filosofia del consenso verso le grandi operazioni commerciali legate al cinema potrebbe infierire un colpo mortale alla categoria dei critici cinematografici». «Bisogna studiare come resuscitare la critica cinematografica – forse volutamente esagera Sergio Naitza – ci sarà una resurrezione della critica, anche se il suo potere contrattuale si è indebolito; bisogna cambiare pelle in un periodo di grandi cambiamenti. Ricordo che L’Unione Sarda e Videolina già 20 anni fa davano spazio online al cinema con idee innovative». E Paolo Meneghetti osserva: «Il critico deve fare i conti con il pubblico che legge e con questo deve dialogare e recuperare un rapporto diretto. Il web conquista un nuovo tipo di pubblico, che non legge i giornali e le riviste specializzate».Maurizio G. De Bonis individua proprio nel web «un vivissimo rapporto tra critico e pubblico: sulla rete il critico non è posizionato su un piedistallo, si confronta alla pari con il pubblico» e ricorda come già nel 1986 l’Italia entrava in rete con gli studi di Pisa, terza in Europa, dopo Inghilterra e Norvegia. Vent’anni fa nasce Cinema.it con un gruppo di pionieri che incomincia ad accumulare informazioni sul settore e raggiunge molti più utenti che sui giornali. La qualità, anche sul web, dipende da chi la fa e i contenuti sono totalmente indipendenti; i critici si esprimono in totale libertà, non condizionati da gruppi ed editori; i contenuti più letti sono quelli di approfondimento; i numeri di frequentazione sono più alti delle riviste di cinema e delle pagine degli spettacoli dei quotidiani e periodici.Anton Giulio Mancino, da un punto di vista accademico, individua nel critico «una specializzazione socialmente molto utile, una figura che piace, ma non c’è più una retribuzione giusta per questa attività. Ne consegue una carenza di nuove leve». Per Piero Spila: «Il rapporto stretto tra i critici e gli autori si è affievolito rispetto al passato. Gli spazi sono pochi, ma anche la qualità diminuisce. Ai registi interessa che i critici aiutino la partecipazione ai festival o l’esportazione dei propri film».Si conclude così il convegno organizzato dal Bif&st in collaborazione con il Sncci Sindacato Nazionale critici cinematografici Italiani, con attive presenze: Silvana Silvestri, Antonella Gaeta, Vito Attolini, Angela Bianca Saponari, Nicola Morisco, Ivana Pantaleo e tanti altri.