Apulia Cinema

A Bari installazioni video artistiche di Anahita Razmi


Inaugura a Bari Sabato 26 Domino Dancing, la prima mostra personale in Italia di Anahita Razmi (nella foto), una video artista e performer che ha esposto nel Padiglione “Venezia” nell’ultima Biennale. Il video che dà il titolo alla mostra, mostra un gruppo di ballerini che partecipa a un Dance Marathon party, in un salotto di una casa privata di Teheran. Poiché è l'unica musica del party, il coro della hit dei Pet Shop Boys Domino Dancing si ripete più volte. La danza va avanti per ore, fino a quando - uno dopo l’altro – i ballerini abbandonano la gara. Il lavoro riguarda i modi in cui si nasconde la ribellione, ma utilizzando il format di una maratona di danza, alla rivolta simbolica si sovrappone un faticoso e demoralizzante loop di un movimento del corpo che si ripete in continuazione. ”Guarda.. cadono tutti”, canta Neil Tenant più e più volte.L'altra installazione video, dal titolo Arsenals, è costituita da una video proiezione e da una serie allineata di tradizionali pipe ad acqua, sinistramente colorate di nero. Il video mostra il volto dell'artista, mentre soffia una serie infinita di nuvole di fumo nella videocamera. Le immagini, riprodotte al rallentatore, sono legate insieme e accompagnate da brani musicali, che provengono da una selezione di scene coinvolgenti: catastrofi, scene culminanti, rese dei conti, momenti di tensione o suspense. La minima ripetizione del movimento corporeo, in combinazione con la composizione musicale, produce un’immagine molto stilizzata, che rinvia agli effetti e alle strategie comunemente usati nel cinema commerciale. Un certo numero di pipe ad acqua è posto di fronte alla proiezione video. Il colore nero e l’allineamento in serie contribuiscono a separare l’oggetto dalla funzione tradizionale: potrebbero ricordare un arsenale di armi.La video installazione House of Strenght è costituita da un videoloop, che mostra l'artista mentre pratica uno sport diffuso in Iran, il "Varzesh-e Bastani", che viene eseguito con un’attrezzatura tradizionale in una "Zurkhaneh" (Casa della Forza). Lo sport è praticato solo da uomini, e le donne non sono ammesse nei club. Mettendo in discussione questa base patriarcale dello sport, sostituisce il corpo maschile dell'atleta con un corpo femminile. Gli esercizi sono continuamente ripetuti, rimandando a un processo meccanico, senza alcun output. L'installazione ottagonale sul pavimento - con la sua forma tipica di una piattaforma in una zurkhaheh - rimanda a una pittura astratta per la sua forma geometrica e il pubblico può attraversarla per seguire il video. Galleria "Muratcentoventidue", via G. Murat 122/b. Inaugurazione, ore 19:30 Fino al 27 maggio: apertura dal martedì al sabato, dalle 17:30 alle 20:30. Info: tel. 393.8704029. Sito: www.muratcentoventidue.com