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Niccolò Piccinni, quel compositore barese che a Parigi rivaleggiava con Gluck


Il 16 Gennaio 1728, alle ore 21:00, nasce a Bari nella casa in vico Fiscardi 2, da Onofrio Piccinni e da Silvia Latilla, il bimbo chiamato Niccolò. La Città con quasi 14mila abitanti è già una delle più grandi del Regno delle Due Sicilie. Niccolò Piccinni, nipote di Gaetano Latilla, sarà il più celebre musicista barese, tanto che, dopo gli studi nella Capitale Napoli, già all’età di 32 anni sarà famoso nello Stato della Chiesa. Il Teatro delle Dame di Roma darà la Prima della sua opera buffa Cecchina ossia La Buona Figliola su libretto di Carlo Goldoni e quindi, nel 1770 sotto Papa Clemente IV, al Teatro Argentina, verrà presentata l’opera seria Didone Abbandonata su libretto di Pietro Metastasio.Poi la Regina Maria Antonietta d’Asburgo lo invita alla Corte di Parigi, ma gli chiede di accompagnarla al clavicembalo per eseguire l’aria Alcesti, del grande rivale artistico Cristoforo Gluck. Nel 1778 alla Regia Accademia di Musica va in scena la Prima di Roland: libretto di Jean-François Marmontel e musica di Piccinni. Va ricordato che a Parigi il musicista si iscrive alla Massoneria nella loggia delle Nove Sorelle. Quando scoppia la Rivoluzione, il compositore va a Napoli, ma viene arrestato ed è privato dei beni. Ridotto in miseria, ritorna in Francia, e viene presto dimenticato. L’autore di oltre cento opere liriche, serie e buffe, muore triste e povero nel sobborgo di Passy il 7 Maggio 1800. L’iscrizione sulla tomba dice: «Ici repose Nicolas Piccinni, Maìtre de Chapelle Napolitain, celèbre en Italie, en France, en Europe cher aux Arts à l’Amitiè nè a Bari dans l’État Napolitain en 1728 mort a Passy en mois Florèal de la R.F. 7 Mai 1800»Ma la Città natale gli intesterà (per la verità solo dopo ben 33 anni) una delle più importanti strade del centro e poi, quando nella via parallela (il corso Ferdinandeo) aprirà il nuovo Teatro, il 4 Ottobre 1854, preferirà per l’inaugurazione l’opera Poliuto di Gaetano Donizetti e discuterà un anno se intestare l’edificio a Maria Teresa o al Conte di Bari. Poi finalmente il Municipio delibera di chiamarlo a suo nome, ma - anche per il telone del palcoscenico - non sceglie un soggetto che ricordi il concittadino, ma fa realizzare da Michele De Napoli un dipinto che raffigura il torneo cavalleresco, indetto da Manfredi di Svevia, per onorare l’Imperatore di Costantinopoli Baldovino secondo, quando nel 1259 viene da Venezia a Bari. Nel 1884, a pochi passi dal teatro, viene costruita la statua che raffigura in piedi il maestro, inaugurata l’anno successivo. E passerà ancora tanto tempo prima che venisse apposta una targa ad indicare, in quella che è ormai la Città Vecchia, la casa dove era nato il musicista (in seguito acquistata dal Comune ed adibita a Museo). Per fortuna in occasione del centenario della sua scomparsa, Antonio De Tullio e Armando Perotti si danno da fare per organizzare una Mostra artistica, agricola e industriale e viene a Bari il maestro Pietro Mascagni per onorare il compositore barese. Una statua di Piccinni sarà sistemata anche nel vestibolo del nuovo Politeama Petruzzelli e nella via intestata al musicista avrà successo un secolo fa il Ristorante Piccinni.Dopo la grande guerra un altro importante riconoscimento: inaugura a Bari l’Istituto musicale che diventerà poi il «Liceo musicale Niccolò Piccinni», con direttore artistico Nino Rota: prima in via Melo, poi nella nuova sede all’extramurale, nella villa Bucciero (inaugurata nel 1958 da Aldo Moro) e sarà elevato – infine - a Conservatorio di Musica di Stato. In una altra importante ricorrenza, a due secoli dalla nascita, viene data per la prima volta a Bari, nel Teatro Piccinni, l’opera La Cecchina. Nel secondo dopoguerra apre, nella omonima via, la Scuola elementare Piccinni e poi viene costituita la Fondazione concerti Piccinni, per trasformazione della istituzione del Liceo musicale.Chiudo queste note ricordando un incontro avvenuto due anni fa a Bari con il giovane regista americano David Phelps, che - dopo due giornate di projet works - monta le riprese realizzate, sovrappone le immagini raccolte, vira o brucia i colori, e, quando «mixa» le musiche, le sceglie non solo dalle classifiche U.S.A., ma anche da La Cecchina di Niccolò Piccinni. Il musicista che, prima ancora del pittore Giuseppe De Nittis e di Ricciotto Canudo ha onorato la Puglia in Francia e in tutta Europa.Adriano Silvestri