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Georges Méliès, il secondo filmaker d’Europa


Georges Méliès - il secondo Padre del Cinema, dopo i fratelli Lumière - è venuto a mancare nella sua Parigi all’età di 77 anni il 21 Gennaio 1938. Un personaggio poliedrico, regista, illusionista ed attore, ha avuto le idee giuste ed ha introdotto e sperimentato le principali novità delle tecniche cinematografiche, in particolare del montaggio e degli effetti speciali, alla base del cinema fantastico e fantascientifico. Si pensi al trucco della sostituzione, alla esposizione multipla, alla dissolvenza ed al primo colore, dipinto a mano direttamente sulla pellicola. Si era avvicinato al cinema soltanto perché pensava all’utilizzo dell’invenzione per realizzare i giochi di prestigio e poi il Cinema è diventato la fonte del suo successo e della sua vita.Il film Hugo (Titolo italiano: Hugo Cabret, Usa 2011, 126’. Nella Foto) di Martin Scorsese , ispirato al romanzo The Invention of Hugo Cabret di Brian Selznick, ne racconta - meglio di chiunque - la storia della riscoperta e del riconoscimento dell'opera di Méliès, da parte delle autorità e della critica. Interpretato da Ben Kingsley, appare come un uomo che ha abbandonato l'attività cinematografica perché non ha compreso a fondo i cambiamenti commerciali intervenuti nel mondo del cinema. Attrezza un teatro di posa, illuminato grazie al tetto di vetro, e crea la Star Film, che però fallisce. Protagonisti sono i piccoli Asa Butterfield e Chloë Grace Moretz. Ma il vero protagonista è il Cinema e la sua storia, come testimoniano i cinque Oscar assegnati nel 2012, tra cui il Premio per la scenografia alla coppia italiana Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.Ma questo film è pieno di omaggi ad altre pellicole dello stesso Méliès: Illusions fantasmagoriques (1898), Le Mélomane (1903) e Les 400 farces du diable (1906). Vengono citati anche L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat (Fratelli Lumière, 1896); The Great Train Robbery (Assalto al treno, 1903 Edwin S. Porter); Intolerance (1916, David Wark Griffith), Das Cabinet des Dr. Caligari (Il gabinetto del dottor Caligari, 1920 Robert Wiene); The Kid (Il Monello, 1921 Charlie Chaplin); Safety Last (Preferisco l'ascensore, 1923) e – infine - The Thief of Bagdad (Il Ladro di Bagdad, 1924 Raoul Walsh). Vengono inserite nel film le locandine di famose pellicole: A Dog's Life (Vita da cani, 1918 Charlie Chaplin); il serial Fantômas (1920, Edward Sedgwick); il corto Why Men Work (Perché gli uomini lavorano?, 1924, Leo Mc Carey); i film The General (Come vinsi la guerra, 1926) e The Cameraman (1928), entrambi di Buster Keaton e Zéro de conduite (Zero in condotta, 1933 Jean Vigo).In pratica meglio di una lunga biografia di Méliès e più efficace di un libro di storia del cinema, a beneficio di chi si voglia avvicinare a questi argomenti sempre attuali anche a 77 anni dalla scomparsa del secondo filmaker d’Europa.Adr.S.