Apulia Cinema

Aldo Moro, 37 Anni fa


Il 16 Marzo 1978 è il giorno che passerà alla storia come quello della Strage di via Mario Fani, avvenuta a Roma e in cui morirono gli agenti di scorta di Aldo Moro (Nella Foto). Se ne parla anche oggi a Bari, Città che lo statista conosceva bene (ore 18:00, Libreria Feltrinelli, via Melo 119 per la presentazione del libro Il caso Moro, misteri e segreti svelati, scritto da Nicola Lofoco - laureato in Scienze Politiche presso l’Università Aldo Moro di Bari con una tesi sul caso Moro - editore Gelsorosso, con interventi di Peppino Caldarola, Pino Gesmundo e Nica Ruggero).Aldo Moro che quel giorno fu rapito, dopo la prigionia, fu trovato morto in data 9 Maggio, rivive a Bari in un monumento installato nella piazza della Stazione, che la Città volle dedicare a questo uomo, come la vicina Università degli Studi, nella quale c’è anche una aula intestata allo statista nativo di Maglie, ove lo scorso anno è venuta anche Mariela Castro.Moro era di casa a Bari: veniva sempre alla Fiera del Levante e ad inaugurare opere pubbliche. Abbiamo ricordato il 1958, quando all’extramurale aprì la villa Bucciero al «Liceo musicale Niccolò Piccinni», con direttore artistico Nino Rota poi elevato a Conservatorio di Musica. E proprio in questi locali Marco Bellocchio nella «Stanza 27» ha recentemente discusso di Buongiorno, Notte ed ha offerto la spiegazione della scena di Aldo Moro che esce vivo dalla prigione dei brigatisti «come molti speravano al momento…»: e il regista dice queste parole, conscio che molti nella sala hanno conosciuto di persona lo Statista Pugliese e, alla fine, aggiunge «c’è il vero funerale…».E al Caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio è dedicato un altro libro, dal titolo «La Recita della Storia.Il Caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio» (Bietti), di Anton Giulio Mancino, che lo ha presentato a Bari - con la proiezione del trailer di Buongiorno, Notte - che ripropone una scena intera del film (quella dell’ascensore). Questa indagine, nello spazio e nel tempo, sul cinema di Bellocchio inizia dal 1978, segue Enrico IV e si conclude con La Bella Addormentata; e - in tutti i film - ricerca (e trova, o crede di farlo) la presenza di un costante riferimento alla vicenda umana di Aldo Moro. E la pazzia/non pazzia, interpretata da Marcello Mastroianni, è/non è, la pazzia/non pazzia dello statista? Mancino è tipo che approfondisce le ricerche, consulta i documenti della Commissione a suo tempo avviata al Senato (ora ne opera una nuova e richiede la desecratazione di migliaia di pagine di atti), guarda e riguarda Diavolo in Corpo, il film tv Sogni Infranti, il (mancato) film sulle memorie di Adriana Faranda e conclude che «il Caso Moro è un labirinto: da qualunque parte ne entri, non ne esci più.» Il libro merita il Premio Diego Fabbri, assegnato a Roma per il miglior saggio di cinema dell’anno al critico barese. «Perché gli orologi di Enrico IV indicano le 8:55? Come mai Bellocchio mette in scena se stesso durante la seduta spiritica di Buongiorgio, notte?.» Nel suo cinema post 1978, il cineasta di Bobbio ha sempre parlato (anche) del Caso Moro. Attraverso la visione di Enrico IV, Il Principe di Homburg e Buongiorno, notte, è possibile ricostruire un mosaico di indizi, rimandi, collegamenti visibili in filigrana, quando non manifesti, e svelati nel volume. Ricordo l’incontro recente a San Pietro Vernotico sul tema Chi e perchè ha ucciso Aldo Moro?. Il racconto della vicenda del Presidente della Democrazia Cristiana, rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse, attraverso la lettura dei documenti di Stato e l'intervento del Senatore Giovanni Pellegrino, già Presidente della Commissione Stragi. E concludo con un altro libro: Aldo Moro e la passione politica tra Rutigliano e Palo del Colle scritto da Tino Sorino giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno: la grandezza e la generosità di uno straordinario personaggio, attraverso una galleria di fotografie e ricordi sulle visite che coinvolsero lo statista nel centro agricolo di Rutigliano e un’analisi di tanti altri Paesi del collegio elettorale di Bari/Foggia.La Commissione di vigilanza ora ascolterà per la prima volta le musicassette trovate nel covo di via Gradoli, mai ascoltate prima, ma ne manca già una…Adriano Silvestri