Apulia Cinema

San Vito dei Normanni: 2 Paesi, 2 Sindaci


San Vito dei Normanni oggi si divide in due Paesi, con due diversi Sindaci, uno (vero) è l’avvocato Alberto Magli e l’altro (nella finzione cinematografica) è l’attore Ippolito Chiarello, nato – però - a Corsano. E anche i Paesi sono due, uno vero in provincia di Brindisi e un altro che appare sugli schermi e che porterà il suo nome in tutta Italia ed anche all’estero.Ma andiamo per ordine. La prima inquadratura di Latin Lover è per la facciata del Cinema Teatro Melacca, ancora funzionante per la gestione di Carmelo Grassi al momento delle riprese (a maggio dello scorso anno), che - poi - ospita la scena per la presentazione del documentario a cui assiste tutto il cast internazionale, con Lluìs Homar che sale sul palco adornato di fiori. E in prima fila applaudono Marisa Paredes, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña, Pihla Viitala, Nadeah (Miranda), Neri Marcorè, e Jordi Molla.Il titolo viene pronunciato per l’unica volta nella grande e luminosa piazza del Paese da Tony Bertorelli, che indossa i panni di un critico: siede ad un tavolino, a colloquio con un giornalista (Claudio Gioè) e descrive come Latin Lover il personaggio a cui è dedicato il film, l’attore che porta il nome di fantasia di Saverio Crispo ed è interpretato da Francesco Scianna.La scena più bella, secondo il produttore Lionello Cerri, è senza dubbio quella con la banda musicale, che attraversa le strade del Paese e precede una processione con il (finto) Sindaco Chiarello e la sorridente Virna Lisi (Nella Foto e nella Copertina del Blog), ritornata a girare in Puglia a cinquanta anni esatti di distanza da Casanova ’70, con scene all’epoca a Turi ed anche ad Ostuni. Viene scoperta la lapide con la data (vera) del 12 Giugno 2014. Da notare che il Municipio nel film è ambientato nel Castello dei Dentice di Frasso.La regista, che ha portato le immagini del Salento de La Bestia nel Cuore fino alla nomination al Premio Oscar per il Miglior film straniero del 2006, ha scelto le strade strette del borgo antico, con le scalette davanti agli usci, le salite e le corti e poi l’hinterland, con le campagne e gli alberi d’olivo di San Vito dei Normanni: «I grandi attori della storia del cinema spesso sono nati in piccoli Paesi e questo Centro della Puglia rende bene l’idea.»Una delle prime scene del film di Cristina Comencini ci porta nel Largo della Stazione, la quale già era apparsa nel 2006 nel film La Terra di Sergio Rubini, che aveva ambientato la vicenda nella vicina Mesagne (Poi, dopo tre anni, il regista avava girato in Paese L'Uomo nero). Ma la prima volta che il set è installato a San Vito è già nel 2000, con Il Grande botto di Leone Pompucci, ambientato nella vicina Ostuni: appare la stessa piazza e nel bar del centro si muovono i protagonisti del film.Da notare che nessuno finora aveva posto in luce il nome vero del Paese: addirittura nel 2001, prima che entrasse in vigore l’Euro, fu registrato lo spot televisivo che rappresentava la Spagna e che faceva parte della serie internazionale dei Paesi che adottarono la moneta unica l’anno successivo. Comunque San Vito dei Normanni è uno dei centri che partecipa al festival internazionale di cortometraggi che porta il nome di Salento Finibus Terrae. Il merito va anche al location manager Fabio Marini, che ha scelto – inoltre - la dimora di Monteroni di Lecce, dove sono state girate le scene in interni: la storica Villa Romano.Adriano Silvestri