Apulia Cinema

Valdarno Cinema Fedic: tutti i premi


Si è concluso a San Giovanni Valdarno il Valdarno Cinema Fedic. Ecco i vincitori della 33.ma Edizione. La Giuria - composta da Stefano Della Casa (Presidente), Valentina Carnelutti e Valentina D’Amico - dopo aver visto le ventitre opere ammesse al Concorso, ha assegnato all’unanimità i riconoscimenti: Premio Marzocco (simbolo della Città che ospita il Festival), intitolato a Marino Borgogni, alla migliore Opera in assoluto: L’Isola che c’era di Alberto Gambato (a cui va anche il Premio speciale Amedeo Fabbri come miglior cortometraggio): «per la maturità espressiva e per l’interesse della storia, raccontata con semplicità e con senso dello spettacolo nell’ambito della ricostruzione storica.»Premio speciale Adriano Asti per il miglior lungometraggio a Rada di Alessandro Abba Legnazzi (a cui va anche il Premio Luciano Becattini per il miglior documentario): «Per l’intensità con la quale si raccontano i personaggi che animano la narrazione e per la ricerca stilistica e formale che emerge nel ritratto della casa di riposo per naviganti.»Giglio Fiorentino per il miglior attore: a Stefan Hitruc e Emanoil Jighirgiu di Have Sweet Dreams di Ciprian Suhar: «Per la forza con la quale i due ragazzi propongono due personaggi stretti in una difficile situazione familiare e ambientale.»Giglio Fiorentino per la miglior attrice a Vincenza Fasulo di Tacco12 di Valerio Vestoso: «Per la forza e la simpatia del personaggio che, pur apparendo limitatamente, rimane impresso nella mente.»Premio Fedic a Non puoi nasconderti di Andrea Olindo Bizzarri e Oreste Capoccia: «Un film divertente, scandito con ottimo ritmo e una buona interpretazione dei piccoli attori.»Premio Banca del Valdarno a La Repubblica dei ragazzi di Dario Albertini: «Un documentario che racconta una storia poco conosciuta, ricostruendo un’interessante esperienza.»Premio Anpi a La Brezza degli angeli di Stefano Ballini.Premio Giuria Giovani a L’Amore ormai di Roberto Gneo e Massimo Pellegrinotti: «Per la capacità di mostrare una storia tra amore e incubo, per la ricerca formale nell’uso del bianco e nero e del colore e per il tono simile a quello di una favola nera.»Infine il Premio Basaglia a Un Atto di dolore di Joe Bastardi.