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Bari ricorda la strage del 28 Luglio 1943 in piazza Umberto e nel Carcere


Il 28 Luglio 1943 la Città di Bari visse una giornata tra le più brutte della sua storia. Sono passati 72 anni e non si può dimenticare la strage provocata dai militari schierati sotto la sede del fascio in via Niccolò dell’Arca che spararano sulla folla festante, provocando decine di morti e feriti gravi.Ed è giusto commemorare i tanti caduti, di tutte le età, uccisi mentre sfilavano in un corteo pacifico, che voleva raggiungere i reclusi, protagonisti del movimento antifascista barese, i quali – finalmente - potevano lasciare il carcere, a poche ore dalla fine del regime.Come ogni anno, in occasione di questo anniversario avrà luogo in piazza Umberto (alle 9:30) la cerimonia con cui le autorità civili, religiose e militari, ricordano i venti caduti, i cui nomi sono stati incisi su una lapide (Nella Foto) e poi anche in altrettante “pietre d’inciampo” sull’asfalto accanto al monumento ivi eretto. Il sindaco Antonio De Caro deporrà una corona d’alloro.Ma quest’anno la giornata viene ricordata anche all’interno della stessa Casa circondariale con un incontro sul tema “Carcere e Territorio”, promosso dalla direzione del Carcere anche al fine di conferire una valenza pedagogica sia per i detenuti di oggi (che parteciperanno all’incontro) sia per l’intera Città di Bari, che sul gonfalone appunta la medaglia d’oro al merito civile conferita dal Presidente della Repubblica in relazione alla vicenda.Sarà proiettato in particolare un video documentario - realizzato dalla Rai – per descrivere l’eccidio: sarà presentato da Vito Antonio Leuzzi, dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea, che è stato anche l’autore del libro “Memoria di una strage” (Edizioni Dal Sud, 2003), in cui si ricorda nei dettagli il confuso clima politico del 1943, e si presentano i politici allora rinchiusi nella struttura di Corso Sicilia (come allora si chiamava la via), tra cui: Guido De Ruggiero, Guido Calogero, Giulio Butticci, Tommaso Fiore, Michele Cifarelli, Nino Laterza e Cesare Teofilato. Dopo i saluti del direttore del carcere Lidia de Robertis, introdurrà i lavori il capo dell’area giuridico-pedagogica del carcere Tommaso Minervini, e sono previsti interventi di Antonio Decaro e di Michele Emiliano, presidente della Regione. Conclusioni affidate a Giuseppe Martone, provveditore regionale del Ministero della Giustizia.Adr.S.