Apulia Cinema

Rapsodia Pugliese. L’importanza di una Torre


Grande afflusso di pubblico questa mattina per la Anteprima Regionale a Bari del documentario Rapsodia Pugliese. L’importanza di una Torre (Italia 2015, 42'46''. Nella Foto) di Gianfranco Dusmet, proiettato durante la cerimonia inaugurale dei festeggiamenti per il 25esimo anniversario della fondazione del Politecnico di Bari, che ha prodotto il film.Il regista sottolinea che «Il suono è importante strumento del comunicare di un documentario. Il modo per trasmettere il progetto è raccontarlo con i suoni.» Ed ecco i rumori dei motopescherecci; il sibilo del vento; i campanacci delle pecore, il motore del trattore o di un pick up; il suono delle foglie che si recidono dalla pianta; il ragliare di un asinello. Per questo motivo non serve (e non c'è) una voce narrante. Bastano le voci dei contadini o le urla dei venditori al mercato del pesce; i suoni riconoscibili dei gabbiani o delle cicale; ma anche il parlare degli studenti del Politecnico, che discutono davanti alla pianta della Torre di Alberona. Non possono mancare focus tecnologici: la strumentazione di bordo della barca da pesca; il funzionamento di un antico torchio; il primo piano di una camera Apo Televid usata per le riprese...Poi nel film sono importanti i colori: il grigio della pietra dei muretti a secco, tutte le tonalità del blu del mare, il giallo chiaro delle luci del porto, il giallo scuro delle semole per impastare le orecchiette; il rosso dei pomodori tagliati in fase di essiccazione; il rosso vivo del vino appena spillato da una botte di legno; il rosa delle prugne appena raccolte; ma anche il rosa degli aironi in volo; il bianco delle casse di polistirolo del pesce; ma anche il bianco delle mozzarelle dei nostri mastri caseari. E sembra proprio che le immagini trasmettano anche gli odori che provengono da queste riprese e che poi sono gli odori tipici della Regione.Il film è stato preparato in Luglio e girato in Agosto in diverse località da nord a sud della Puglia: sono luoghi della terra della Regione poco conosciuti dai turisti (e a volte dai residenti) e costituiscono un patrimonio da valorizzare: da Manfredonia alla Casa di Ramsar presso Trinitapoli, da Margherita di Savoia (Saline e Oasi Lago Salso) all'Alta Murgia, tra Minervino (Masseria Barbera, frequentata in gioventù anche dal rettore Uricchio) e Poggiorsini; quindi a Bari (Nel Dicar del Politecnico) e a Monopoli, proseguendo per Savelletri di Fasano (Masseria Maccarone) e nella contrada Figazzano di Cisternino e concludendo le riprese nei vigneti tra Crispiano e Massafra e - infine - nella Masseria Jorche di Torricella ed a Felline presso Ugento nella azienda agricola salentina “I Contadini”. Film tratto da un progetto di ricerca di Loredana Ficarelli, prorettore vicario del Politecnico, con Mariangela Turchiarulo (produzione esecutiva e foto del backstage). Fotografia di Roberto Dellandrea; Suono in presa diretta di Pierluca Ditano, giovane originario di Fasano.Loredana Capone sottolinea che: «Il Film mette insieme tutte le caratteristiche della Regione, che utilizza il cinema per comunicare il “brand Puglia”, e suscita emozioni che non si possono descrivere con linguaggio verbale o scritto.» L'assessore Silvio Maselli aggiunge: «Il percorso dei contesti creativi e culturali si sviluppa secondo le Tre T: talenti; Tecnologie e Tolleranza. Il film è importante nel mondo dei segni e nel campo della produzione delle idee; aiuta a sprovincializzare il territorio, a sostituire il folklore - legato alle tradizioni - con un mondo più moderno, che mette a valore tutte le tecno-strutture.»Il dibattito sul ruolo del Politecnico nel contesto culturale, scientifico e produttivo del territorio, ha coinvolto - oltre al regista trentino - il rettore Eugenio Di Sciascio, il sindaco Antonio Decaro (che si è iscritto al Politecnico proprio nel 1990), poi Anna Maria Curcuruto, Maurizio Sciarra, Manlio Triggiani. Presentato anche il francobollo celebrativo realizzato da Poste Italiane.  Adriano Silvestri