Apulia Cinema

Audience Development: come saltare dal livello Nazionale al palcoscenico Europeo


Si è tenuto oggi a Bari l'annunciato workshop su Audience Development, iniziativa natacome risposta alla frammentazione dei mercati culturali, per abbattere le barriere linguistiche (almeno quelle) e favorire la circolazione dei prodotti culturali e audiovisivi al di fuori dei confini Nazionali. Poi è diventata una strategia per creare nuove forme di coinvolgimento del pubblico e – soprattutto - del “non pubblico”. Leila Nista, coordinating body del Creative Europe desk Italia apre i lavori: «Costruire una nuova audience sia a livello di mercati, sia di potenziali fruitori dei progetti; la ricerca dell'audience è una caratteristica delle opere che richiedono i finanziamenti del programma. Per esempio: un festival deve evidenziare gli aspetti innovativi e creativi delle arti visive e deve garantire la sua sostenibilità nel tempo.» Enrico Bufalini di Istituto Luce Cinecittà, project manager a livello Italia, presenta il nuovo sito internet e l'iniziativa di successo Cinema e Storia e soprattutto illustra la mission: «Sostenere lo sviluppo del pubblico, come strumento per stimolare interesse verso le opere audiovisive Europee e migliorare l'accesso alle stesse, con la promozione, le manifestazioni, l'alfabetizzazione.» Maurizio Sciarra preannuncia una iniziativa di Apulia film commission per assegnare fondi a opere filmiche in formati nuovi per il web ed a nuove forme di racconto per immagini e sottolinea: «La stretta collaborazione fa bene alla Fondazione e fa bene agli autori che alla stessa si rivolgono per saltare dal livello nazionale al palcoscenico Europeo; si pensa a come continuare a raggiungere gli spettatori abituali e a come formare nuovi pubblici, allargando il bacino del pubblico “non partecipante” grazie alla rivoluzione digitale. Inoltre bisogna consolidare il sistema di sostegno alle sale del Circuito d'Autore, affinché i gestori trasformino il cinema in un luogo in cui si può fare musica, teatro, produzione di cultura.» Marzia Santone presenta con gesti eloquenti i Sotto-Programmi Cultura e Media del Creative Europe desk Italia: «La parola d'ordine è Fare rete. Per rimuovere le barriere fisiche, economiche, geografiche, culturali, sociali, psicologiche, percettive con la strategia di segmentare i diversi pubblici: fidelizzati, occasionali, potenziali e No Pubblico.» Andrea Coluccia (Nella Foto) dell'Ufficio Media Bari di Europa Creativa presenta le cifre importanti del Sottoprogramma Media (si va da 1.900mila Euro degli anni scorsi a 2.200mila di quest'anno) e mette in evidenza l'hastag coniato per i 25 anni di attività: #MEDIA 25. Entra nel vivo - come persona più a contatto con gli operatori del territorio - e porta l'esempio pratico del progetto Scope 100: «Una piattaforma di film online che consente una scelta selettiva dei titoli, che vengono promossi nelle sale. Si premia con la distribuzione il film che ottiene il maggior punteggio, ma l'idea si regge su azioni di marketing, che pongono in luce i partecipanti anche se non risultano vincitori.» Non ha potuto intervenire Paolo Verri, ma per la Fondazione Matera 2019 parla Rossella Tarantino, che illustra l'iter che ha portato la Città dei Sassi alla candidatura “Open Future” di Capitale della Cultura Europea e riassume il concetto: «Le idee più belle sono quelle che si fanno.» Alessandro Bollo di Fitzcarraldo illustra lo studio “How to place audiences at the centre of cultural organisations”. Davide Baruzzi di Bam presenta un tool. Léna Rouxel, dell’Institut Francais, cita il progetto CinEd, già finanziato, che propone un programma di alfabetizzazione cinematografica per il giovane pubblico europeo. Alessandra Ferraro di Margine Operativo prosegue con “Contact Zones / Performing Arts in Urban Space”.Infine Federico Spoletti di Fred Film Radio, spiega come utilizza la emittente con Fred at School per sviluppare la conoscenza del cinema europeo, e per coinvolgere e formare la futura generazione di spettatori, su cui conta ogni piano operativo di Audience Development.Adriano Silvestri