Apulia Cinema

Teatro Petruzzelli. Proposte di Agis e Anec


Agis esprime preoccupazione per le sorti del Teatro Petruzzelli per «Il pericolo rappresentato dallo stato di crisi della Fondazione Lirico-sinfonica, che potrebbe compromettere la disponibilità del Teatro per i numerosi soggetti operatori e imprese di spettacolo, utilizzatori attuali e potenziali del Politeama barese.» Giulio Dilonardo (Nella Foto) segnala in particolare «L’impossibilità per Anec di trasferire dalla Campania in Puglia le Giornate professionali di Cinema, nonostante l’interesse manifestato dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari. Evento, fra l’altro, in linea con il Mice (Meetings incentives conferencing exhibitions) a cui mira la Puglia, nell’ambito del Piano Strategico per il turismo. Notevoli sarebbero le ricadute economiche ed occupazionali sul territorio. Nelle quattro giornate della edizione 2015 (30 Novembre / 3 Dicembre), gli accreditati complessivi sono stati 1300 e ben 2100 i pernottamenti in soli quattro giorni di manifestazione, per giunta in un periodo - come quello del mese di Dicembre - che sottolinea l’importante contributo alla destagionalizzazione turistica del territorio.»Il Presidente di Agis e Anec di Puglia e Basilicata - in conclusione – propone di: «Scindere le sorti della Fondazione e l’attività di produzione da quelle del "luogo" Petruzzelli e la sua funzione identitaria per Bari e per la Puglia. Identificare nuovi modelli di gestione, che valorizzino al massimo il Teatro e la sua autonoma capacità di produrre reddito, attraverso un suo uso intensivo e polifunzionale, senza mettere in discussione l’uso in favore della Fondazione Lirico Sinfonica, ma strettamente legato alle rappresentazioni e non alla gestione del luogo. Il modello è quello per l’Auditorium Parco della Musica, dove vi è un soggetto diverso per la gestione degli spazi, che è la Fondazione Musica per Roma, che ben sfrutta le capacità di valorizzazione del luogo. Una società pubblico-privata che veda da una parte Regione, Comune e Città Metropolitana e dall’altra capitali privati, avrebbe la possibilità di utilizzare le risorse che la Comunità Europea destina alle imprese.»