Apulia Cinema

Il Soldato di Ventura. Bud Spencer 40 anni fa in Puglia


Il Sito Lucera by Night ripropone un articolo riepilogativo di ciò che accadde nel 1975 quando il film Il Soldato di ventura fu girato all’interno della Fortezza di Lucera con protagonista Bud Spencer (Nella Foto). Questi gli elementi essenziali: «A Luglio squadre di operai realizzano, all’interno del Castello, una città composta da trulli, botteghe, taverne e chiesa. Le costruzioni erano in muratura e avevano per tetto una copertura di assi di legno sulle quali erano adagiate le tegole. All’esterno delle mura del castello, sul lato che domina la strada per Pietramontecorvino, fu realizzata una piattaforma in legno per aumentare la superficie disponibile per le scene di massa, in cui i soldati francesi davano l’assalto alla città tenuta dagli spagnoli. C'era una torre per l’attacco alle mura e una testuggine, rivestita di lamierino di rame, provvista di ariete: macchine da guerra realizzate con leggerissimo legno di balsa. La palestra dell’Opera San Giuseppe fu adibita a base logistica ed a magazzino per i costumi, con annesso reparto vestizione.Le riprese. «Cominciarono i primi di settembre. Arrivò la troupe del film diretto da Pasquale Festa Campanile e interpretato da Philippe Leroy, Marc Porel, Enzo Cannavale, Mario Scaccia, Renzo Palmer, Oreste Lionello, Angelo Infanti, Mariano Rigillo, Andrea Ferreol. I “difensori di Barletta” lanciavano dagli spalti massi di polistirolo. Le gragnole di frecce, invece, erano “sparate” da una sorta di catapulta, issata su una piattaforma di cemento che, dopo un trentennio, purtroppo, fa ancora orribile mostra di sè.» Le comparse: «Erano in larga parte ragazzi del posto e dei paesi limitrofi, entusiasti di vivere quell’esperienza davanti alla macchina da presa, accanto a protagonisti del grande schermo. I massi e le frecce furono i souvenir preferiti da portare a casa. Il primo giorno di lavorazione, durante la pausa per il pranzo, tutti a casa in costume. I soldati portarono con sé spade, pugnali e scudi, per dar vita a duelli all’arma bianca in piazza Matteotti e in piazza Duomo. Le autorità pregarono la produzione affinché si evitasse di lasciare “le armi” in dotazione alle comparse durante le pause. E nei giorni a seguire, tutto doveva essere consegnato in palestra, all’Opera, prima di andare a mangiare. Il compenso quotidiano era di 8000 lire per i soldati e 5000 lire per i popolani. Dopo alcuni giorni ci fu un ammutinamento: la somma fu portata a 10000 e 8000 lire.» La lavorazione: «La foga non mancava, quando si girava, e qualcuno addirittura cadde dalle scale di legno appoggiate alle mura del castello, durante gli “assalti”, rompendosi una gamba. Il regista pretendeva, durante le riprese, grande impegno e accompagnava quella costante richiesta con colorite invettive rivolte, soprattutto, alle madri e alle sorelle di fanti e popolani, oppressi, tra l’altro, dal gran caldo che caratterizzò quei giorni. Fedele alla sua ironia, in molte occasioni, soddisfatto della scena, gratificò tutti con la frase: “Bravi, davvero bravi. Ritiro tutto quello che ho detto sulle vostre madri”.» I curiosi: «Al castello curiosi, anche forestieri, volevano vedere Bud Spencer in azione, sul set: era possibile assistere, da lontano, solo alle scene girate all’esterno delle mura, posizionandosi lungo alcuni tratti del viale, di fronte alla torre della regina.»  Al Cinema: «Quando il film arrivò nelle sale, l’anno dopo, fu proiettato, con grande affluenza di pubblico, al “Supercinema Lepore”, sito in un edificio in via Roma, successivamente demolito per far posto allo stabile della Posta Centrale.»