Apulia Cinema

Addio a Mario Mancini


Il luminoso sorriso di Mario Mancini, che si affaccia al terrazzo della sua ultima casa, e sostiene un grande ombrellone rosso con bordi bianchi, appare sulla copertina del Cd intitolato «Bari Sole & Cerase» (Nella Foto).L'attore barese indossa un maglione di un altro rosso, più vivo, con cerniera sul davanti e maniche lunghe. Il suo sguardo è rivolto verso l'alto a cercare le luci di un palcoscenico che non c'è e i volti degli ideali spettatori che, per tanti anni, lo hanno applaudito nei Teatri della Puglia e di altre Città... Oggi ci ha lasciato Mario Mancini, uno degli attori più amati dal pubblico. E ci resta questa immagine, quasi una total immersion nel Mondo della Baresità e del teatro Italiano. Per chi - come il sottoscritto - lo ha conosciuto quando dalla sua casa di allora, di fronte alla Pineta di San Francesco, raggiungeva a piedi “Il Trampolino” e per tutti i baresi, che lo hanno applaudito nelle sue interpretazioni di “June mond'a la lune”, “Jarche Ialde” e “Jarche Vasce”, è una perdita irreparabile.Qualche tempo fa, mi diceva Gianni Giannotti (mitico chitarrista degli Hugu Tugu), a proposito del Cd: «Ho dedicato quest'opera a San Nicola: Sanda Necole jè amande de le frastjire. Questo disco nasce solo per un mio esclusivo amore verso Mario Mancini, uomo schivo, educato, gentile oltre ogni misura, che come pochi, conserva ancora il suono, il sapore, il colore di una antica lingua che si sta confonendo, insieme alla sua gente... » Per ricordarlo, riporto le parole commosse del sindaco Antonio Decaro: «Tanti baresi sono cresciuti imparando a memoria alcuni dei testi dei suoi spettacoli, in cui l’arte dell’attore si fondeva con il talento naturale di uno dei migliori interpreti del nostro teatro vernacolare. Ci mancherà non solo l’attore, ma anche l’uomo, un uomo semplice e affabile, gentile e disponibile, sinceramente curioso del mondo e degli altri. Poco più di un anno fa ho avuto l’onore di consegnare personalmente a Mario Mancini un riconoscimento per i quaranta anni di “Jarche Vasce”, che - da solo - rappresenta un patrimonio culturale inestimabile: è stato un momento emozionante e vero, che non dimenticherò. Ai suoi familiari, per mio tramite, giunga l’abbraccio dell’intera Città.»  Adriano Silvestri