Il nuovo documentario scientifico Giallo Ocra. Il Mistero del fossile di Matera (Nella Foto) del giornalista Renato Sartini viene presentato Sabato 8 Ottobre al Festival “Futuro Remoto” di Napoli.Il giornalista Sartini (che ha prodotto il film insieme a Video Eikon) racconta la storia di una grande balenottera preistorica, che chiama “Giuliana”. Le ossa della balenottera, vissuta milioni di anni fa (nel Pleistocene) nei territori della futura Lucania, sono state scoperte sulle rive del lago di San Giuliano e poi conservate nei sotterranei del Museo archeologico di Matera. Si tratta di un ritrovamento scientifico eccezionale, riconosciuto a livello mondiale, che potrebbe rivelare importanti informazioni sull'evoluzione di questi cetacei, sui cambiamenti climatici e sui movimenti della crosta terrestre. Nel documentario le testimonianze dell’uomo che ha compiuto il ritrovamento del fossile lungo il lago materano, e dei paleontologi Giovanni Bianucci, Walter Landini e Angelo Varola, delle Università di Pisa e del Salento, che lo hanno studiato.
La Balenottera preistorica di Matera rivive in un documentario
Il nuovo documentario scientifico Giallo Ocra. Il Mistero del fossile di Matera (Nella Foto) del giornalista Renato Sartini viene presentato Sabato 8 Ottobre al Festival “Futuro Remoto” di Napoli.Il giornalista Sartini (che ha prodotto il film insieme a Video Eikon) racconta la storia di una grande balenottera preistorica, che chiama “Giuliana”. Le ossa della balenottera, vissuta milioni di anni fa (nel Pleistocene) nei territori della futura Lucania, sono state scoperte sulle rive del lago di San Giuliano e poi conservate nei sotterranei del Museo archeologico di Matera. Si tratta di un ritrovamento scientifico eccezionale, riconosciuto a livello mondiale, che potrebbe rivelare importanti informazioni sull'evoluzione di questi cetacei, sui cambiamenti climatici e sui movimenti della crosta terrestre. Nel documentario le testimonianze dell’uomo che ha compiuto il ritrovamento del fossile lungo il lago materano, e dei paleontologi Giovanni Bianucci, Walter Landini e Angelo Varola, delle Università di Pisa e del Salento, che lo hanno studiato.