È venuto a mancare Ermanno Olmi. Aveva 86 anni ed era ricoverato all'ospedale di Asiago.Carlo Fontana, presidente Agis lo ricorda così: «La sua scomparsa priva la cultura italiana di uno dei più grandi maestri del Cinema Italiano. Un intellettuale che, nelle sue opere, ha saputo analizzare con la sua innata poetica aspetti e dinamiche profonde come il rapporto dell’uomo con la natura e la spiritualità.»Il regista bergamasco esordisce al servizio della società Edisonvolta, con decine di documentari, tra cui La Diga sul ghiacciaio, Tre Fili fino a Milano, Un Metro è lungo cinque. Ermanno Olmi presenta poi alla Mostra di Venezia i suoi primi lungometraggi: Il Tempo si è fermato (1959) e Il Posto (1961). Ma il suo capolavoro resta L'Albero degli zoccoli, che vince la Palma d'Oro a Cannes.Colpito da una malattia, che lo tiene lontano dal set per lungo periodo, riprende con La Leggenda del Santo bevitore, Leone d'Oro a Venezia. Poi ritorna al cinema documentario con Terra Madre (Italia 2009, 78’).I baresi lo ricordano soprattutto per Il Villaggio di cartone (Italia 2011, 87') e per Torneranno i Prati. Il primo titolo (Produttore esecutivo: Elisabetta Olmi) è interamente girato - durante l’inverno del 2010 - a Bari, al rione Japigia, nel Palaflorio, trasformato in un teatro di posa, con la ricostruzione all’interno di una chiesa sconsacrata e della casa del Parroco. E la stessa Elisabetta Olmi presenta nel 2015 al Bif&st l'ultimo film diretto dal padre e ritira sul palco del Teatro Petruzzelli il Premio per il miglior produttore. Si ricorda - da ultimo - una Rassegna cinematografica interamente dedicata - a Novembre 2014 dalla Mediateca Regionale Pugliese - al regista.Chiudo con l’abbraccio, alla famiglia Olmi, di tutti i cinema italiani aderenti alla Anec/ Associazione Nazionale Esercenti Cinema e alla Fice/ Federazione Italiana dei Cinema d’Essai, che «piangono la scomparsa di Ermanno Olmi, maestro di cinema e di pensiero, la cui lucidità ed empatia nell’analizzare le complesse dinamiche dell’uomo e il suo rapporto con la natura, la dignità del lavoro, la guerra, lo rendono una delle personalità più alte della cultura italiana.» Adr. S.
Ermanno Olmi. Scompare uno dei più grandi maestri del Cinema Italiano
È venuto a mancare Ermanno Olmi. Aveva 86 anni ed era ricoverato all'ospedale di Asiago.Carlo Fontana, presidente Agis lo ricorda così: «La sua scomparsa priva la cultura italiana di uno dei più grandi maestri del Cinema Italiano. Un intellettuale che, nelle sue opere, ha saputo analizzare con la sua innata poetica aspetti e dinamiche profonde come il rapporto dell’uomo con la natura e la spiritualità.»Il regista bergamasco esordisce al servizio della società Edisonvolta, con decine di documentari, tra cui La Diga sul ghiacciaio, Tre Fili fino a Milano, Un Metro è lungo cinque. Ermanno Olmi presenta poi alla Mostra di Venezia i suoi primi lungometraggi: Il Tempo si è fermato (1959) e Il Posto (1961). Ma il suo capolavoro resta L'Albero degli zoccoli, che vince la Palma d'Oro a Cannes.Colpito da una malattia, che lo tiene lontano dal set per lungo periodo, riprende con La Leggenda del Santo bevitore, Leone d'Oro a Venezia. Poi ritorna al cinema documentario con Terra Madre (Italia 2009, 78’).I baresi lo ricordano soprattutto per Il Villaggio di cartone (Italia 2011, 87') e per Torneranno i Prati. Il primo titolo (Produttore esecutivo: Elisabetta Olmi) è interamente girato - durante l’inverno del 2010 - a Bari, al rione Japigia, nel Palaflorio, trasformato in un teatro di posa, con la ricostruzione all’interno di una chiesa sconsacrata e della casa del Parroco. E la stessa Elisabetta Olmi presenta nel 2015 al Bif&st l'ultimo film diretto dal padre e ritira sul palco del Teatro Petruzzelli il Premio per il miglior produttore. Si ricorda - da ultimo - una Rassegna cinematografica interamente dedicata - a Novembre 2014 dalla Mediateca Regionale Pugliese - al regista.Chiudo con l’abbraccio, alla famiglia Olmi, di tutti i cinema italiani aderenti alla Anec/ Associazione Nazionale Esercenti Cinema e alla Fice/ Federazione Italiana dei Cinema d’Essai, che «piangono la scomparsa di Ermanno Olmi, maestro di cinema e di pensiero, la cui lucidità ed empatia nell’analizzare le complesse dinamiche dell’uomo e il suo rapporto con la natura, la dignità del lavoro, la guerra, lo rendono una delle personalità più alte della cultura italiana.» Adr. S.