Apulia Cinema

Venghino, Signori! Un viaggio di Liliana Tangorra nella Puglia antica, tra Teatri e Pubblicità


Liliana Tangorra ha voluto intitolare “Venghino, Signori!” il suo nuovo libro, che descrive la antica Puglia, tra i primi teatri e i pionieri della pubblicità.La giovane studiosa bitontina ha presentato questo (impegnativo) lavoro, edito da Quorum Edizioni di Bari, insieme a Christine Farese Sperken, docente, Carmelo Calò Carducci, collezionista, e Luciano Montrone, attore e anch'egli collezionista di oltre 150 antiche locandine teatrali.E proprio partendo dalle locandine, dalle brochure, dai manifesti, dalle reclame e dalle antiche immagini pubblicitarie, l'autrice ricostruisce nei dettagli una storia documentata dei teatri di tutta la Puglia e compie una analisi – fortemente animata dalla curiosità e dalla passione - di quello che definisce “un patrimonio pubblicitario”, con tanto di citazione dei primi “sponsor”, e concentrandosi sul secolo che va dal 1840 al 1940.Ecco materializzarsi - nella sala del Palazzo Ex Poste di Bari - gli antichi caratteri tipografici, i titoli di scatola in legno, le cornici componibili, montate su clichès di zinco o di altri materiali, gli odori e i colori della carta e degli inchiostri, che provengono dalle officine di arti grafiche di Bari, Bitonto, Altamura, Lecce...Non possono mancare i ricordi, con Luciano Montrone che enumera tutte le opere messe in scena al Petruzzelli da Raffaele Viviani, tra la fine di una primavera e l'inizio di una estate lontana, e Calò Carducci che evoca la pellicola Excelsior (1913) del regista Luca Comerio, proiettata a Bari al Politeama Petruzzelli ed a Lecce al Politeama Greco.Ma il libro consente un tour nella regione - nella cultura popolare e nel tempo - attraverso i manifesti e gli altri mezzi pubblicitari ritrovati: ecco il Real Teatro Ferdinando di Foggia (siamo nel 1836) e poi il Real Teatro Maria Teresa Isabella di Lucera, il Politeama Greco di Foggia (e poi l'omonimo sorto a Lecce), i Teatri Comunali di Corato, di Trani e ancora di Foggia, gli edifici dedicati a Mercadante dalle città di Altamura e di Cerignola, il Dauno di Foggia, il Curci di Barletta, il Teatro Piccinni di Bari e ancora il Teatro Sociale di Fasano.Il nuovo secolo si apre con le affiches del Teatro Paisiello di Lecce, del Politeama (Teatro Petruzzelli) e del Margherita di Bari, del Teatro Comunale di San Severo e dei Teatri Verdi di Brindisi, Umberto I di Bitonto e Alhambra di Taranto.Dopo la grande guerra, le locandine annunciano spettacoli sul palcoscenico dei diversi Teatri che hanno ripreso l'attività in Terra di Bari (Millico a Terlizzi, Rossini a Gioia del Colle, Rendella a Monopoli), fino al Teatro Tito Schipa in quel di Gallipoli. E le ultime sale citate da Liliana Tangorra sono quelle del Salento, tra Novoli (Comunale), Lecce (Apollo e San Carlino) e Poggiardo (Anita). Da segnalare - infine - la documentazione portata alla luce per spettacoli in programma a Bisceglie, Acquaviva delle Fonti, Massafra, Mesagne, Galatina e Nardò.Adriano Silvestri