Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema dal 2010, ha sempre puntato sulla qualità: «Il primo titolo prodotto uscì con 250 copie, grazie a una visibilità, che accompagnava il film e lo metteva nelle condizioni di incontrare gli spettatori. Poi abbiamo presentato 500 titoli, che al box office hanno venduto 160 milioni di biglietti.» Sono le prime parole della masterclass tenuta oggi a Bari nel Teatro Petruzzelli durante il Bif&st. Certo la socità si occupa della acquisizione di diritti televisivi per tutto ciò che può essere visto sui canali Rai, ma pensa anche alla distribuzione, principalmente tramite 01 Distribution, con un listino di circa trenta titoli. Paolo Del Brocco spiega: «Rai Cinema è aperta a ricevere proposte, ma c'è bisogno che un produttore presenti un progetto in via informale, o anche tramite una mail dedicata. I tempi di decisione non sono brevi. Arrivano ogni anno più di 700 proposte, ma quasi immediatamente la metà vengono scartate per motivi obiettivi. Rai Cinema interviene con quote minoritarie. Le nostre produzioni sono 70/ 80 e sono inserite in un piano, che prevede titoli appartenenti a generi classici diversi. Il listino deve essere diversificato, può comprendere linguaggi diversi, temi raccontati che possano abbracciare tutti i pubblici, generi differenti, come commedie, documentari, film d'autore. Una metà delle opere filmiche prescelte sono opere prime o seconde.» E risponde così alle domande di Enrico Magrelli: «I criteri di selezione sono ben chiari: originalità della storia, qualità della sceneggiatura e della scrittura, capacità del regista, dimensione del produttore, accordi di co-produzione internazionale. Hanno la priorità le storie forti, inconsuete, di qualità, piene di sentimento, e anche i film che - all'interno - abbiano più generi cinematografici diversi, conservando una identità culturale italiana. L'ultima parola spetta a un tavolo, dove si decide a livello artistico, economico, giuridico, commerciale. Si pensa – infine - alla promozione e alla partecipazione ai festival per avvicinare il pubblico.» Adriano Silvestri
Paolo Del Brocco spiega a Bari la strategia di Rai Cinema
Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema dal 2010, ha sempre puntato sulla qualità: «Il primo titolo prodotto uscì con 250 copie, grazie a una visibilità, che accompagnava il film e lo metteva nelle condizioni di incontrare gli spettatori. Poi abbiamo presentato 500 titoli, che al box office hanno venduto 160 milioni di biglietti.» Sono le prime parole della masterclass tenuta oggi a Bari nel Teatro Petruzzelli durante il Bif&st. Certo la socità si occupa della acquisizione di diritti televisivi per tutto ciò che può essere visto sui canali Rai, ma pensa anche alla distribuzione, principalmente tramite 01 Distribution, con un listino di circa trenta titoli. Paolo Del Brocco spiega: «Rai Cinema è aperta a ricevere proposte, ma c'è bisogno che un produttore presenti un progetto in via informale, o anche tramite una mail dedicata. I tempi di decisione non sono brevi. Arrivano ogni anno più di 700 proposte, ma quasi immediatamente la metà vengono scartate per motivi obiettivi. Rai Cinema interviene con quote minoritarie. Le nostre produzioni sono 70/ 80 e sono inserite in un piano, che prevede titoli appartenenti a generi classici diversi. Il listino deve essere diversificato, può comprendere linguaggi diversi, temi raccontati che possano abbracciare tutti i pubblici, generi differenti, come commedie, documentari, film d'autore. Una metà delle opere filmiche prescelte sono opere prime o seconde.» E risponde così alle domande di Enrico Magrelli: «I criteri di selezione sono ben chiari: originalità della storia, qualità della sceneggiatura e della scrittura, capacità del regista, dimensione del produttore, accordi di co-produzione internazionale. Hanno la priorità le storie forti, inconsuete, di qualità, piene di sentimento, e anche i film che - all'interno - abbiano più generi cinematografici diversi, conservando una identità culturale italiana. L'ultima parola spetta a un tavolo, dove si decide a livello artistico, economico, giuridico, commerciale. Si pensa – infine - alla promozione e alla partecipazione ai festival per avvicinare il pubblico.» Adriano Silvestri