Apulia Cinema

Bona Sforza, Donna del Rinascimento. Spettacolo a Polignano a Mare


Oggi a Polignano a Mare è stato presentato il progetto culturale «Bona Sforza, Donna del Rinascimento. Storia di una Duchessa che si fè Regina», dedicato alla vita di Bona Sforza, per annunciare lo spettacolo che va in scena Giovedì 9 Maggio (Sipario ore 21:00 Teatro Multisala Vignola, via Rimembranze).La piece teatrale in atto unico - scritta, diretta e interpretata da Vito Lopriore - nasce dall’incontro di tre personalità che operano in differenti ambiti artistici (musica, danza storica e teatro), ma accomunate dal desiderio di combinare le tre forme di espressione.Lo spettacolo attinge a fonti storiche e storiografiche, e racconta l’infanzia e la giovinezza di di Bona Sforza nella Città di Bari, e poi gli anni di reggenza nella Corte di Cracovia. Tratteggia una donna fuori dal comune, libera, emancipata, di grande cultura, tra politica e diplomazia. Lo spettacolo – già andato in scena nel Teatro Norba di Conversano – si avvale dei costumi realizzati da Luigi Spezzacatene e dagli alunni dell’Istituto De Lilla di Conversano, coordinati da Roberta Marchese e Mariagrazia Mazzotta.Come è noto Bona Sforza (Vigevano 1494 / Bari 1557), figlia del Duca di Milano Gian Galeazzo e di Isabella d'Aragona, fu Duchessa di Bari e Principessa di Rossano Calabro, fu quindi la seconda moglie di Sigismondo I Jagellone (all'epoca già vedovo di Barbara Zápolya) e diventò - così - la Regina consorte di Polonia e la Granduchessa di Lituania. Da queste nozze naquero quattro figlie che ebbero – a loro volta – matrimoni importanti: Isabella sposò Giovanni I d'Ungheria; Sofia si unì a Enrico V di Brunswick-Lüneburg; Anna sposò Stefan Batory e Caterina andò in sposa a Giovanni III di Svezia. Ebbe anche due figli maschi: Sigismondo II Augusto e Wojciech Olbracht (nato e morto nel 1527).Apulia Cinema ricorda anche il documentario dal titolo «Bona Sforza. Duchessa di Bari, Regina di Polonia», realizzato nel 2010, e presentato a Bari ancora nel 2014, insieme al volume omonimo, dalla autrice Angela Campanella, attenta alla presenza femminile nella storia della Regione, che ha voluto definire Bona Sforza «Un ponte tra il rinascimento dell'Italia meridionale e il corrispondente periodo nei Paesi Baltici, influenzato dalla Duchessa di Bari.»Adriano Silvestri