Cultura e Spettacolo stimolano l’economia e creano ricchezza nel territorio: ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera effetti economici positivi per oltre due euro e mezzo. Cresce l’interesse e l’investimento in cultura da parte degli imprenditori: per oltre il 70 percento il sostegno a progetti ed eventi culturali è strategico; oltre un terzo delle imprese equipara gli investimenti in cultura alla pubblicità. Tra i risultati dell’indagine “Investire in cultura”, realizzata da Rsm-Makno e diffusa ieri a Perugia, le principali forme di supporto alla cultura, scelte dalle imprese, risultano: il contributo economico (per il 47%), la fornitura di servizi (21%). Le motivazioni principali all’investimento sono: il ritorno di immagine (per il 19%), la consuetudine (17%), la strategia di marketing (13%). I maggiori benefici si riflettono su: la reputazione aziendale (per il 33%), il brand (29%) e in chiave commerciale (27%). Il presidente di Impresa Cultura Italia e di Agis, Carlo Fontana (Nella Foto con i relatori), commenta: “Un importante cambiamento nella finalità con cui le imprese investono in un settore che genera come volume d'affari 3 miliardi l'anno. Un cambiamento epocale della mentalità dei privati che sostengono attività culturali, considerandole strategiche e utili ad accrescere la reputazione dell’azienda.
Cultura e Spettacolo stimolano l’economia e creano ricchezza
Cultura e Spettacolo stimolano l’economia e creano ricchezza nel territorio: ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera effetti economici positivi per oltre due euro e mezzo. Cresce l’interesse e l’investimento in cultura da parte degli imprenditori: per oltre il 70 percento il sostegno a progetti ed eventi culturali è strategico; oltre un terzo delle imprese equipara gli investimenti in cultura alla pubblicità. Tra i risultati dell’indagine “Investire in cultura”, realizzata da Rsm-Makno e diffusa ieri a Perugia, le principali forme di supporto alla cultura, scelte dalle imprese, risultano: il contributo economico (per il 47%), la fornitura di servizi (21%). Le motivazioni principali all’investimento sono: il ritorno di immagine (per il 19%), la consuetudine (17%), la strategia di marketing (13%). I maggiori benefici si riflettono su: la reputazione aziendale (per il 33%), il brand (29%) e in chiave commerciale (27%). Il presidente di Impresa Cultura Italia e di Agis, Carlo Fontana (Nella Foto con i relatori), commenta: “Un importante cambiamento nella finalità con cui le imprese investono in un settore che genera come volume d'affari 3 miliardi l'anno. Un cambiamento epocale della mentalità dei privati che sostengono attività culturali, considerandole strategiche e utili ad accrescere la reputazione dell’azienda.