Apulia Cinema

I Cinema chiusi in Puglia per l'emergenza virus


Alcuni Cinema hanno sospenso l'attività per l'emergenza virus. Sulla base delle comunicazioni ricevute dalle direzioni delle strutture, da nord a sud hanno confermato il fermo delle proiezioni le sale in appresso elencate.La Città del Cinema di Foggia, il Cine Teatro dell'Opera di Lucera, la multisala Cinemars di Andria, la Cittadella degli Artisti di Molfetta, il cinema Margherita di Putignano, il Cinema dei Trulli di Alberobello, l'Auditorium di Locorotondo, il cinema Grassi di Cisternino, Slow Cinema di Ostuni, il cinema Vittoria di Grottaglie e le sale Ariston, Daniela e Bellarmino di Taranto. Restano aperte - invece - tutte le altre sale che hanno organizzato la disposizione degli spettatori a distanza di sicurezza e in particolare le Multisale Uci di Puglia; infine ha riaperto (dopo un giorno per la disinfezione) la Multisala Massimo di Lecce. Giuseppe de Cristoforo fa il punto della situazione: «Abbiamo la sensazione che molta, troppa gente non abbia capito con che cosa abbiamo a che fare. Siamo di fronte a un’epidemia che potrebbe mandare in crisi il sistema sanitario nazionale. La nostra azienda ha deciso di seguire le indicazioni del Governo per tutelare la salute dei nostri clienti, sospendendo tutte le attività cinematografiche e teatrali in programma fino al 3 Aprile. Riteniamo sia alquanto arduo e rischioso assicurare di poter garantire il rispetto della distanza tra gli spettatori non solo all'interno della sala, ma soprattutto in quei luoghi in cui si creano inevitabilmente affollamenti (botteghino, bar, bagni, accesso alle sale). Tra l'altro, una volta che gli spettatori si sono accomodati in sala, bisognerebbe vigilare, per tutta la durata del film, che effettivamente tutti siano seduti ad almeno un metro di distanza tra loro. I cinema ed i teatri sono luoghi in cui è impossibile poter contenere gli affollamenti perché sono strutture che vivono di pubblico a stretto contatto. Il Cinema Teatro dei Trulli (Nella Foto) preferisce, in questi giorni, perdere completamente i propri incassi, piuttosto che correre il rischio di essere ritenuto responsabile del contagio da Covid-19 dei propri affezionati clienti non avendo la presunzione di poter adeguatamente tutelare la loro salute.»