Perché Aquilani non ha esultato dopo il suo gol, terzo in campionato dopo quelli a Palermo e al Siena nelle prime due giornate di campionato, arrivato, quindi, dopo una vita, tre quarti della quale trascorsa in infermeria? Hai visto Panucci e Aquilani che si abbracciano? Cosa è successo tra lo stesso Aquilani e Totti in occasione di quella punizione a due in area? E hai visto come si sono presi a spallate, chiacchierando, ancora loro, Aquilani e Totti, dopo la rete numero duecentodue, e che rete signori miei, del capitano giallorosso? INTERROGATIVI - Quattro interrogativi che racchiudono gli intensi novanta minuti del numero otto romanista. Le risposte in un dopo partita da sorrisi a trentadue denti, ce le ha date lo stesso Aquilani. Cominciamo dal gol e da quell’esultanza che ai più, anzi a tutti, è apparsa un po’ troppo poco esultanza: « Ho esultato, ho esultato, non diciamo sciocchezze, ho stretto i pugni, mi è venuta così e ho festeggiato questo gol che voglio dedicare, per una volta, a me stesso. Ne avevo bisogno e sono felice di averlo realizzato, anche perché è stato il primo della partita, quello che ci ha consentito di indirizzare a nostro favore una gara che siamo stati bravi noi a rendere semplice. Panucci? Non ci sono problemi, questa è una Roma che vuole continuare a fare bene, in campionato e in Europa » . CON TOTTI - Questione Totti. Chi ha visto, si è subito reso conto che tra i due c’è stata un po’ di polemica quando quella punizione a due in area, pallone fermato da Aquilani per il capitano, si era conclusa con una deviazione in angolo. Possibile che stiano litigando? Interrogativo reso ancora più stringente dopo il gol di Totti, quando si è visto Aquilani andare a festeggiarlo a spallate con il numero dieci giallorosso, mentre i due continuavano a spiegarsi.Quando gli abbiamo prospettato il problema, o presunto tale, Aquilani è scoppiato quasi a ridere: « Attenzione, non creiamo casi dove non esistono. Tra me e Francesco non è successo proprio nulla di particolare. C’è stato un equivoco in occasione di quella punizione. Io ero stato già ammonito, l’arbitro aveva fischiato la ripresa del gioco e, allora, ho pensato che se avessi ancora ritardato l’esecuzione, poteva darmi un altro cartellino e quindi espellermi. Allora ho preferito far riprendere il gioco, mentre invece Totti avrebbe preferito attendere ancora un attimo. Tutto qui. Niente di più » . REAL - Meglio così. Soprattutto adesso che il prossimo appuntamento per la Roma è fissato, mercoledì prossimo, in uno stadio chiamato Santiago Bernabeu.Aquilani non lo dice, ma sarebbe pronto a pagare di tasca sua per continuare ad essere titolare: « Credo che a qualsiasi giocatore farebbe piacere giocare sul campo del Real. Anche se la cosa più importante sarà cercare di qualificarci per i quarti di finale della Champions. A Madrid arriverà una Roma in salute, in crescita, pronta a giocarsi tutte le sue carte con la consapevolezza che non sono poche » . E chissà che la carta vincente non sia proprio quella di Aquilani.
Aqui: Un gol tt x me..
Perché Aquilani non ha esultato dopo il suo gol, terzo in campionato dopo quelli a Palermo e al Siena nelle prime due giornate di campionato, arrivato, quindi, dopo una vita, tre quarti della quale trascorsa in infermeria? Hai visto Panucci e Aquilani che si abbracciano? Cosa è successo tra lo stesso Aquilani e Totti in occasione di quella punizione a due in area? E hai visto come si sono presi a spallate, chiacchierando, ancora loro, Aquilani e Totti, dopo la rete numero duecentodue, e che rete signori miei, del capitano giallorosso? INTERROGATIVI - Quattro interrogativi che racchiudono gli intensi novanta minuti del numero otto romanista. Le risposte in un dopo partita da sorrisi a trentadue denti, ce le ha date lo stesso Aquilani. Cominciamo dal gol e da quell’esultanza che ai più, anzi a tutti, è apparsa un po’ troppo poco esultanza: « Ho esultato, ho esultato, non diciamo sciocchezze, ho stretto i pugni, mi è venuta così e ho festeggiato questo gol che voglio dedicare, per una volta, a me stesso. Ne avevo bisogno e sono felice di averlo realizzato, anche perché è stato il primo della partita, quello che ci ha consentito di indirizzare a nostro favore una gara che siamo stati bravi noi a rendere semplice. Panucci? Non ci sono problemi, questa è una Roma che vuole continuare a fare bene, in campionato e in Europa » . CON TOTTI - Questione Totti. Chi ha visto, si è subito reso conto che tra i due c’è stata un po’ di polemica quando quella punizione a due in area, pallone fermato da Aquilani per il capitano, si era conclusa con una deviazione in angolo. Possibile che stiano litigando? Interrogativo reso ancora più stringente dopo il gol di Totti, quando si è visto Aquilani andare a festeggiarlo a spallate con il numero dieci giallorosso, mentre i due continuavano a spiegarsi.Quando gli abbiamo prospettato il problema, o presunto tale, Aquilani è scoppiato quasi a ridere: « Attenzione, non creiamo casi dove non esistono. Tra me e Francesco non è successo proprio nulla di particolare. C’è stato un equivoco in occasione di quella punizione. Io ero stato già ammonito, l’arbitro aveva fischiato la ripresa del gioco e, allora, ho pensato che se avessi ancora ritardato l’esecuzione, poteva darmi un altro cartellino e quindi espellermi. Allora ho preferito far riprendere il gioco, mentre invece Totti avrebbe preferito attendere ancora un attimo. Tutto qui. Niente di più » . REAL - Meglio così. Soprattutto adesso che il prossimo appuntamento per la Roma è fissato, mercoledì prossimo, in uno stadio chiamato Santiago Bernabeu.Aquilani non lo dice, ma sarebbe pronto a pagare di tasca sua per continuare ad essere titolare: « Credo che a qualsiasi giocatore farebbe piacere giocare sul campo del Real. Anche se la cosa più importante sarà cercare di qualificarci per i quarti di finale della Champions. A Madrid arriverà una Roma in salute, in crescita, pronta a giocarsi tutte le sue carte con la consapevolezza che non sono poche » . E chissà che la carta vincente non sia proprio quella di Aquilani.