Alberto Aquilani

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Aquilani si fa, anche se non ora. Il contratto del talento di Montesacro è nell’agenda della Roma, anche se non al primo posto. Lo ha dichiarato, nella stessa intervista utilizzata per smentire il cumulo di bugie messe in fila dalla Fiorentina su Mutu, il direttore sportivo giallorosso Daniele Pradè, ammettendo anche un contatto ufficiale con la Juventus, che però non porterà mai all’apertura di una trattativa. La società bianconera lo vuole a tutti i costi, i tifosi lo chiedono (tanto che, trovandosi davanti il ventottenne Poulsen, la cui fama è legata soprattutto alle provocazioni nei confronti dei calciatori con più talento di lui, hanno mugugnato e contestato, e non hanno certo intenzione di fermarsi), la stampa locale anche, ma fino a questo momento non si sapeva che da Torino, pur non essendo ancora riuscire a recuperare almeno una parte degli oltre venti milioni di euro buttati dalla finestra un anno fa per i fallimentari inserimenti di Tiago e Almiron, avevano fatto un passo ufficiale per il centrocampista giallorosso. «Aquilani per volontà della famiglia Sensi è un giocatore incedibile – ha dichiarato Pradè – la Juventus ha provato tramite il presidente Cobolli Gigli a chiederlo alla dottoressa Sensi, che però ha risposto che è incedibile ». La parola fine però arriverà solamente con il nuovo contratto, anche se non sarà questione di giorni. C’era l’intenzione di sistemare la pratica nel corso del ritiro, per consentire al giocatore di iniziare la stagione con già in tasca il nuovo accordo firmato, ma quando era emerso questo orientamento la società contava di aver già risolto la pratica più urgente, quella del sostituto di Mancini, che poi col passare delle settimane e del mercato è diventato il sostituto di Mancini e Giuly. Adesso tutto è legato a quello: per blindare un giocatore che ha ancora due anni di contratto ogni settimana è buona, mentre per portare a casa un nuovo elemento ogni giorno in più è un giorno guadagnato, che servirà per accorciare il suo ambientamento con la nuova squadra. Per cui di Aquilani si parlerà solo dopo aver sistemato le cose in attacco, visto che a Trigoria sanno bene che il giocatore non verrà a battere cassa, ma aspetterà che il tempo lavori per lui, dato che la società non ha nessun interesse a farlo avvicinare alla scadenza. «In questo momento Alberto sa che abbiamo delle priorità diverse ma ci sarà il momento anche per lui – ha concluso il direttore sportivo giallorosso – ci metteremo seduti e avremo modo di parlare in maniera corretta anche del suo futuro. L’Inter non ci ha mai fatto una richiesta ufficiale anche se sappiamo che il giocatore piace a tante squadre, su questo non c’è dubbio». L’unico dubbio è sui tempi, visto che una certa differenza da limare c’è, visto che il giocatore chiede 2.4 milioni nel primo anno, con ingaggio a salire, di 200.000 euro a stagione. La Roma, cheormai da tempo fa firmare contratti con ingaggio a salire, per la prima stagione aveva proposto un milione e 700.000, proposta rispedita al mittente senza esitazioni, nell’ultimo incontro tra le parti, prima della partenzaper gli Europei. La società è disposta ad alzare l’offerta, inserendo anche un buon numero di premi: Aquilani è considerato un punto fermo, e si cercherà in tutti i modi di venirgli incontro.