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Un blog creato da Doc_Aquila il 06/03/2008
 
 

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Post n°22 pubblicato il 27 Maggio 2008 da Doc_Aquila

 Un grazie a tutti quelli che hanno contribuito!

Stamani mi hanno avvisato che sono arrivato a 400 copie vendute.

 Un grazie a tutti quelli che hanno contribuito!

 
 
 

DUE RISATE

Post n°21 pubblicato il 26 Maggio 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

 
 
 

INVITO

Post n°20 pubblicato il 22 Maggio 2008 da Doc_Aquila

Domenica, tempo permettendo, sarò a Carpi (MO) a presentare il mio Libro...........

Siete tutti invitati!

 
 
 

Inconfutabilità

Post n°19 pubblicato il 20 Maggio 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

Con mio grande orgoglio posso dire (non senza sorpresa) che oltre la metà dei miei Libri venduti li hanno acquistati Donne confermando la teoria espressa o tacita sulla maggiore capacità intuitiva.

Hanno dimostrato che un'opera non ha limiti o caste di fruizione, che una cosa scritta bene e bella lo è per lo stile e la forma, per l'emozione che infonde e lascia trasparire, per l'attrattività che è capace di creare.

Hanno manifestato che l'argomento espresso non è solo per praticanti dell'analogo oggetto trattato o per appassionati del genere in questione ed hanno guardato oltre l'apparenza scoprendo che vi era una storia meritevole d'esser letta; a prescindere dal motivo unificatore era in gioco l'amicizia, sentimento vivo in ogni contesto (o almeno così dovrebb'essere).

Grazie al gentil sesso!

 
 
 

ARTICOLO NUOVO

Post n°18 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

                                                           Prova Sul Campo

 

 Mai come in questa storia il titolo fu più azzeccato.

 Come accade per tutte le sfaccettature commerciali, anche per quella del Mondo venatorio, vi sono periodicamente innovazioni e variazioni che attengono e riguardano l’intero corollario facente capo al “campionario” inerente alla caccia.

 Accantonando vestiario ed appendici, ad esso, correlate andiamo a parlar di quella parte determinatissima atta all’offesa della nostra presunta preda : Il Proiettile.

 In questo spazio tratterò di un “dardo” che ritenevo (erroneamente) potenzialmente “affascinante”.

 Le imprescindibili caratteristiche di un proiettile (sia esso “montato” su un bossolo o contenuto in una cartuccia) riguardano i materiali mediante i quali esso è realizzato e le forme che lo rendono idoneo ad uno scopo piuttosto che ad un altro, indispensabili per le caratteristiche specifiche di un animale ed eccessivo o inefficace per il verso.

 Altra indispensabile considerazione è quella rivolta alle tabelle balistiche; esse contengono informazioni che non dovrebbero essere mendaci e offrono la cognizione in causa.

 Come per l’acquisto di un libro ci si lascia attirare dalla copertina ed irretire dalla sinossi, così, per l’acquisto di un proiettile ci si lascia “ammiccare” dalla forma e “corrompere” dalla decantazione delle caratteristiche attribuitegli.

 Sovente, per non dire costantemente, i nuovi ritrovati o miglioramenti vengono immessi sul mercato con prezzi da “nababbi” il che consiglia all’avventore di utilizzarle nel migliore modo possibile e sconsiglia vivamente di consumare codesto “ frutto fuori stagione”.

 Io trovo che, per quanto sia spiacevole sparare a vuoto proiettili dall’avveniristica e ingegnosissima nonché costosissima fattezza, sia meglio sprecare un simil gioiello che, perennemente, pentirsi di non averlo fatto e rimpiangere magari l’unico esemplare peloso presentatosi al nostro umil cospetto stagionale.

 Così ragionando acquistai una scatola di Brenneke Emerald, elogiate ed osannate sui cataloghi della marca produttrice e decisi di provarne un paio per apprezzare realmente ciò che, solo virtualmente, avevo potuto percepire.

 Prova

 

Presa la consueta scatola da scarpe (uso sempre una dimensione analoga per provare i proiettili), la portai a 35 metri, la collocai ad un’altezza di 140 centimetri, tornai alla piazzola e, dopo aver preso la mira, “scoccai” il colpo; esso venne doppiato e, successivamente, triplicato e oltre.

 Esito

 

Alla suddetta distanza la palla (che pesa 34 grammi) collideva col bersaglio all’altezza del cartellone posto dietro alla sagoma 20 centimetri oltre il limite inferiore dello stesso.

Per farla breve sparai i restanti colpi ottenendo una rosa compatta, con un solo inconveniente, i fori si trovavano tutti raggruppati distanti dal centro del mio bersaglio, ad un interstizio ricompreso fra i 37 e i 42 centimetri.

 Constatazioni

 

Lo “spot” dice: “ Palla ideale per i grossi cinghiali o il cervo”

 Giustissimo, devono essere animali veramente grossi altrimenti si rischia di toglierli solo lo smalto dagli zoccoli.

 Altra diceria: “ Il proiettile eccelle a brevi distanze”

 Più vicino di così converrebbe montare una baionetta e trafiggere l’animale.

 Sparando con questo munizionamento ci si accorge mediante udito ed assoluta mancanza di contraccolpo di quanto la detonazione sia veramente irrisoria.

Conclusioni

 La quantità di polvere impiegata per codesta cartuccia non è sufficiente ad imprimere una spinta ragionevolmente soddisfacente al proiettile in questione, facendo sì che lo stesso termini troppo frettolosamente e con parabola eccessivamente discendenti la propria corsa.

 In sostanza la palla risulta gravata da un’eccessiva lentezza rispetto ai normali proiettili in uso e, ancor peggio, prematuramente “inabissante”.

 Sinceramente ritengo che spendere 3 €uro per un proiettile utilizzabile a pieno solo per “contatti” inferiori a 10 metri sia uno spreco eccessivo ed un totale nonsenso.

 Chiunque sia come S. Tommaso, abbia pazienza, perizia, tempo, pecunia in eccesso e non si fidi del sottoscritto può verificare personalmente quanto poc’anzi detto, come fece l’onagro che, nel trascorso novembre, dimenticando a casa le “cariche” per l’archibugio, improvvisò un “accattonaggio” in loco, all’alba di un pallido sole.

 Catturato dall’innovazione e dalla confezione, scelse fra tutte le cartucce che gli porsi, quelle incriminate; nonostante gli avessi detto di non averle ancora testate decise di prenderle affermando siffatte parole : << se le vendono sono buone >>.

 In verità devo dire che non ebbe completamente torto, buone lo furono, non con lui però, ma con il verro che evitarono di colpire; l’assegnazione della posta vide la sua contigua alla mia (70/80 metri circa).

 La fortuna gli sorrise e poi, di esso, rise!

 

Presentatosi al suo cospetto, un “verrotto” intento a sollazzarsi in un insoglio,  fangoso ed acquitrinoso, fu scacciato dal “guardone” che, dopo averlo osservato ed attentamente puntato, gli scagliò contro il diabolico cuprum.  La detonazione della cartuccia parea il “lascito” d’un aerofago viandante (in pochi udirono la detonazione)  mentre l’espulsione e la gittata assomigliavano a quelle dei fucili a tappo che, da infanti, brandeggiavamo.

 Il risultato del debutto in società della grande (più che altro pesante) EMERALD fu il seguente : -  1)Pessima figura per l’esecutore poco avvezzo ad ascoltar consiglio che si fece scappare dal cilindro il deterso cinghiale che, immoto, stazionava a non più di 15 metri da lui – 2) Assoluta ed onnipresente riconferma dell’ esattezza circa la convinzione che certi prodotti siano solo sòle.

 

Troppo spesso sgargianti e variopinte confezioni contengono scadenti caramelle!

 
 
 

Presenza del Libro nel Paese

Post n°17 pubblicato il 08 Maggio 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

Nel resto dello stivale conto d'arrivare presto.

Chi volesse partecipare sa dove trovarmi.

A presto.

 
 
 

Uno degli ultimi miei articoli.

Post n°16 pubblicato il 05 Maggio 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

   La Sicurezza prima di tutto

 

 

Da quando l’uomo si è dotato di arnesi atti all’offesa, ha aumentato il suo grado di pericolosità e, inversamente ad esso, il grado di attenzione e perizia.

Gli incidenti che, più o meno accidentalmente, accadono sono il frutto di ignoranza e superficialità, due fattori che sommati diventano letali.

Anni or sono si pensò di diminuire il verificarsi di queste digressioni introducendo l’obbligo di indossare indumenti idonei al fine di limitare il mimetismo all’occhio umano e rendere riconoscibile lo sparabile dal  “tutelato” anche in caso di scarsa visibilità o nebbia.

Questo obbligo, come ben sappiamo, consiste nell’indossare capi ad alta visibilità della stessa fattezza di quelli imposti ai conducenti di automezzi quale salvaguardia durante le soste forzate sulla o nei pressi della strada.

Il problema consiste nel valutare se i pro superino i contro e se l’imposizione valga la ragione.

Pro : Indubbiamente chi indossa siffatto indumento risulta assai visibile a distanze notevoli il che, a detta di molti, risulta sconveniente ( vedi “ vagabondaggio” o “escursioni” in riserva o in altri luoghi vietati).

Codesta “bardatura” risulta utile non solo per coloro che si muovono per boschi ( canai) ma anche per coloro che presidiano i sentieri; la reciprocità di visibilità offrirebbe reciprocità di longevità o almeno così dovrebbe essere.

Contro : Il verso consiste nel fatto che gli “sparatori” sono diventati sempre meno attenti a tutto ciò che li circonda  e tendono a mettere a ferro e fuoco tutto ciò che si muove e che non indossa qualcosa di sgargiante o cangiante.

Il problema è che, come in quasi tutti i concetti espressi e “incisi” nel bel paese, la “prossimità” è una costante.

La succitata coazione è stata rivolta soltanto ai cacciatori di cinghiali, trascurando i “vaganti” (la maggioranza) che errano per boschi, prati e coltivi di sorta; oltre a costoro, i luoghi preposti alla caccia (dato che non sono di nostra esclusiva fruizione), sono popolati e frequentati da miriadi di esseri a loro volta intenti a godersi la VITA all’aria aperta quali funaioli, raccoglitori di castagne o semplici “passeggiatori” nonché altri animali non cacciabili e anche gli stessi ausiliari che tanto ci fanno divertire.

Ogni anno purtroppo il computo del “fuoco amico” narra cifre troppo alte per qualsiasi spaccato di vita, figuriamoci poi per uno sport.

 Al di la di sistemi “cognitivi”, ausili di apparecchi sonori (come i collari che addobbano molti cani da ferma) o appendici luminose a mo di veicoli di pubblica sicurezza e pronto soccorso occorre il buon senso dell’uomo; come ho spesso detto e continuerò a ribadire, non è l’arma ad essere pericolosa, ma colui che, la stessa, imbraccia (molti, spesso, purtroppo sparano anche senza imbracciarsi), quindi l’unico sistema concepibile, plausibile ed efficace è quello che esiste (dovrebbe) dal primo segno di “accampamento neuronale” in una scatola cranica appartenuta al primordio : Attenzione ed Intelletto.

E’ meglio lasciare andare 1000 cinghiali che ferire un cane o sparare ad un uomo!

Se non si vede cos’è o qual è il bersaglio non si deve sparare; la fretta è la madre di tutte le stupidaggini, e poi bisogna smetterla di correre appresso agli animali o bighellonare per il folto in cerca di miglior fortuna; i postatoli devono restare fissi!

Soltanto così potremo dire di essere civili e non dovremmo più leggere cose che, ai pochi veri cacciatori, fanno venire il voltastomaco.

 

 
 
 

Recensione

Post n°15 pubblicato il 02 Maggio 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

Sulla rivista "Caccia e Tiro" uscita venerdì 18 Aprile vi è una recensione del mio libro.

 
 
 

Recensione 

Post n°14 pubblicato il 24 Aprile 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

Sulla rivista  "La Caccia al Cinghiale" , da oggi in edicola, è stata pubblicata la seguente recensione, scritta dal direttore stesso :

E’uscito Il Libro Le Aquile del Mosso, l’autore è il Dottor Michele B....... .

 Le Aquile del Mosso non è il solito libro in commercio che insegna a cacciare, non spiega com’è fatto l’animale, il numero dei parti, la dimensione delle fatte e tanto meno parla di dentatura o morfologia; di questo non abbiamo bisogno, siamo tutti cacciatori di cinghiali.

 Esso non fa pubblicità ne propaganda, è un bel libro scritto da un bravo e capace scrittore!

 Le Aquile del Mosso è un libro di narrativa basato sulle vicissitudini di un gruppo di uomini che, come scrive l’autore, il tempo ha reso amici.

 Lo stile di scrittura è molto curato e reso assai comprensibile dalle adeguate spiegazioni, il racconto risulta molto intenso ed avvincente; i tempi di narrazione ed i dettagli delle dinamicità venatorie creano nel lettore un’immedesimazione totalmente coinvolgente.

 

Le spiegazioni particolareggiate inerenti  la balistica o l’animale denotano assoluta capacità di cognizione in causa; la dialettica usata rende l’opera ancora più pregiata.

 

Il Libro narra la vicenda di singoli che il destino ha reso collettività, parla di soggetti che una passione ha trasformato in gruppo; questo gruppo varca i confini del tempo e dello spazio restando unito e coeso seguendo l’istinto il cuore ed il cervello fino a quando il fato lo consente.

La passione in questione è la caccia; le storie narrate sono assolutamente reali e descritte in tutta la loro splendida fedeltà.

Il tutto si svolge in un luogo che hanno imparato a conoscere e senza il quale non gradirebbero stare, luogo che, a sua volta, li apprezza e, da essi, si lascia vivere.

Coloro che popolano i luoghi e le valli in cui LE AQUILE cacciano pronunciano spesso i loro nomi e, nelle osterie e ritrovi narrano sovente delle loro imprese, chi ammirandoli, chi invidiandoli e chi semplicemente come abili Cacciatori e umili uomini.

 

Il prezzo è discreto, la fattura ottima, il contenuto eccellente, se amate leggere e/o amate la caccia questo è il libro giusto!

 

 

Per acquistarlo rivolgersi a :  E-mail  7cavalleggeri@libero.it

                                               Tel.      .....................

                              Link : http://blog.libero.it/AquileMosso/view.php 

 

 

 

 

 
 
 

Resoconto

Post n°13 pubblicato il 21 Aprile 2008 da Doc_Aquila
Foto di Doc_Aquila

Ieri è stata una bella giornata da ogni visuale; l'afflusso è stato generoso e gli acquirenti un buon 60% dei curiosi.

In sala vi erano 383 persone più un qualche sporadico che entrava a vedere (forse cercava un WC); anche se la loquela è parte consistente, se non esclusiva, del mio mestiere, parlare innanzi a simili "masse" è sempre una prova di coraggio.

Ringrazio, come sempre, tutti coloro che sono venuti e che hanno reso l'evento un grande giorno da rammentare con gioia.

Alcuni mi conoscevano, molti lo hanno fatto, mi auguro altri lo faranno.

 
 
 
 

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comprerò il libro..mi hai incuriosito! grande!
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Tanti Auguri anche a te ed ai tuoi cari. Doc
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