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Le GIARIYA


Nel Medio-Evo. Poichè era proibito ai Califfi, ai Sultani e ai ricchi mercanti mettere in schiavitù le donne del proprio paese, le schiave dell'Harem arrivavano dai bottini di guerra, dai mercanti di schiavi e dai rapimenti di donne Indi, Turche, Etiopi, Armene, e così di seguito. Alcune si dedicavano al canto ed al ballo ed altre, le meno fortunate, ai lavori domestici.Il padrone dell’harem le affidava ad esperti maestri che loro insegnavano a cantare, ballare, a recitare poesie, a suonare strumenti musicali ed anche a conoscere la medicina, l’astronomia ed altre scienze indispensabili in quel periodo. Le schiave-ballerine più esperte godevano di maggiore libertà, ed erano ammesse a competere con musicisti e poeti nelle grandi feste organizzate nei palazzi che duravano anche tutta la notte. Si racconta:“Intrattenevano gli ospiti, ballando e cantando e, a volte, prendevano le spade dei guardiani, se le sistemavano sopra la testa e continuavano a danzare al suono degli zagat. In altre occasioni ballavano con un vaso sulla testa. Durante queste feste alle altre donne del palazzo non era permesso assistere agli spettacoli. Potevano solo sbirciare da dietro le persiane chiuse attraverso piccole aperture del pannello di legno intagliato.http://www.salua.it/danza.aspNell'harem, che in italiano significa "proibito", le donne condividevano le gioie della danza con le altre donne. Si resero competitive in tutti i campi per poter progredire socialmente e contribuirono così al mantenimento e all’ evoluzione della danza orientale. http://www.dancevillage.com/danza_mondo/danza_orientale.php