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Le divertenti vite dei Santi: San Pietro

Post n°5875 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da Le.Arabe.Felici
Foto di Le.Arabe.Felici

Pietro, meglio conosciuto qualche secolo più tardi con l’appellativo “San”, appellativo onorifico che in Giappone viene concesso ai Sensei più anziani, nasce nel 2 a.C a Betsaida, un posto difficilmente rintracciabile sulle cartine anche con il Tom Tom.
Il suo vero nome era Simone
(ebraico שמעו, che significa “Una serie di lineette senza senso messe in fila”) ma ricevette  direttamente da
 Gesù stesso il nome di Kefa, che in aramaico significa "roccia", "pietra", subito dopo che quest’ultimo lo vide nudo sotto la doccia al termine di una partita di calcetto.
In giovane età abile pescatore, conobbe il Maestro in seguito ad un irrefrenabile moto di gelosia quando si accorse che a Gesù bastava schioccare le dita per ottenere sulla riva di un lago centinaia di pesci , mentre lui era costretto a farsi il culo svegliandosi alle tre del mattino per ritornare, spesso, con una paio di minuscole triglie e qualche vecchio scarpone.
Divenuto uno dei tre discepoli prediletti (gli altri due erano Giacomo e Giovanni), venne presto ribattezzato dagli altri undici semplicemente “Aldo”.
Per i cattolici Pietro è considerato il primo Papa della storia, per gli ortodossi ogni vescovo è successore di Pietro, per i protestanti l’unico che possa fregiarsi di titolo di Papa è esclusivamente Pietro, per tutte le altre confessioni Pietro è stato solamente una discreta mezz’ala destra.
Gli storici si interrogano ancora oggi su quale moto spirituale, quale motore dell’anima e quale luce interiore abbia spinto un uomo, che aveva un lavoro, una bella moglie ed una vita tutto sommato serena, a lasciare tutto per seguire una sorta di chiassosa comitiva composta da un leader e 11 uomini dall’aspetto rozzo e trasandato.
Ancora oggi la risposta sembra essere solo una: la figa, più facilmente ottenibile quando sei in gruppo.
Malgrado i buoni propositi iniziali, l’unica cosa che Pietro ottenne fu un rinnovo spirituale e quattro chiodi con i quali venne sapientemente appiccato ad una croce a testa all’ingiù, diventando da quel momento il simbolo del Satanismo (questa non è credibile? Guardate “Damien”, e poi diteci).
La prima chiamata alla sequela avvenne con molta probabilità in Giudea. Andrea, incontrando Gesù, ebbe modo di avvertire con entusiastica concitazione il fratello Simone “Abbiamo trovato  Barry Gibb!

Malgrado Gesù si rifiutasse a priori di cantare ai due fratelli l’incipit di “How deep is your love”, accolse i due con amore paterno ed affetto, promettendo loro di insegnarli a camminare sulle acque, prodigio di fede totale, ma solo per il gusto divertito di vedere Pietro imprecare tra i flutti e le onde, visto che non aveva mai imparato a nuotare.
Fu Pietro a domandare a Gesù sino a quali limiti ci si debba spingere nel perdonare: “Fino a sette volte?” e ricevendo come risposta dal maestro: "Settanta volte sette", cioè sempre, constatando il fatto di non avere con sé una calcolatrice, rimuginò tra sé e sé “Vabbè, io faccio sette”.
A Gerusalemme fu di nuovo Pietro ad informarsi sulla ricompensa che attendeva in cielo coloro che, come lui, avevano lasciato tutto per seguire Gesù. In risposta promise: “per questa vita, una famiglia spirituale e dopo la morte, la vita eterna”. Pietro fu soddisfatto, anche se in realtà avrebbe preferito un Ipod.

 

Fine prima parte

 
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