Le Arabe Felici®

LA MARATONA DELLE ARABE FELICI


UN POST LUNGO 24 ORE...IN CHAT CON NOI FINO A DOMANI ALLE ORE 20(E NEL MENTRE SI SVOLGE ANCHE UN'ALTRA MARATONA)C’era una volta il quarto potere. Poi venne il quinto, creato dai reietti del quarto, da quelli che, troppo stupidi per avere un’opinione, erano ben lungi dal poter influenzare quella di chiunque altro. E si scoprì che l’impedire alla gente di avere un’opinione era un servizio ben più vendibile dell’influenzarla. Si scoprì che nel motto “produci, consuma, crepa” stava il segreto di una catena di montaggio perfetta, alla quale pochi hanno la possibilità di sottrarsi.E questi sono i ‘cattivi’. Per contrasto, vennero i ‘buoni’. Gente come il sig. Beppe Grillo da Genova, che si sente investita del discutibile potere di riattivare i cervelli atrofizzati delle masse. Pretendendo di risvegliarci dal nostro letargo, i buoni ci raccontano una storia che chiamano “verità”. Si tratta, più propriamente, della loro verità, della lettura che essi, più o meno in buona fede, dànno dei fenomeni che ci circondano. E tutti, novelli profeti, ci chiedono di credere a quel che dicono. Al contrario, fin dai tempi più remoti, fin da quando per la prima volta facemmo irruzione sul web, noi vi diciamo di non credere ad una parola di quel che diciamo, di diffidare di noi, di usare i nostri insulsi discorsi come carta igienica per il cervello o, opportunamente stampati, anche come carta igienica in generale. Il buon Grillo vi ammannisce la sua verità sul suo blog, e contemporaneamente vi chiede di andare ai suoi spettacoli. Il buon Grillo è un business. Il buon Grillo tuona contro l’industria del petrolio e, con i suoi striduli gridolini, vi ingiunge di comprare la Toyota Prius, perché è una macchina intelligente, ma non ricorda che molte famiglie italiane non hanno 25.000 euro per comprarla. Grillo non si è inventato nulla, è solo un abile ricettatore di pensieri rubati. Rino Gaetano, meglio di lui e molto prima di lui, aveva già avvisato tutti noi, con una sapida canzoncina, sui rischi del petrolio. Ma Grillo deve essere pagato. Perché fare l’attore è un mestiere, poco importa se si reciti la parte del comico o del profeta. E i mestieri vanno retribuiti. Essere guitti è invece una condizione dell’animo, e i guitti, come è noto, muoiono in povertà. Dunque a noi basteranno come viatico i pochi spiccioli del plauso di un lettore accorto, o del sorriso rubato in una mattina nuvolosa. La nostra fortuna non sta, e non starà mai, nel portafogli dello stolto.Togliamo a Grillo il suo record, non lo merita.Per lasciare un commento usa il click rapido : NUOVO MESSAGGIO